(Rinnovabili.it) – Aumenta la responsabilità dei cittadini italiani in fatto di raccolta dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. I dati relativi al 2011 diffusi da Ecolight, consorzio che gestisce i materiali di scarto di 1.500 aziende italiane aderenti al progetto, rivelano infatti una crescita dell‘8% del recupero rispetto all’anno precedente. Il volume del materiale ha toccato lo scorso anno le 25mila tonnellate, che hanno permesso di evitare l’immissione in atmosfera di 130mila tonnellate di CO2 e un risparmio di circa 210mila MW/h.
“Negli ultimi dodici mesi abbiamo raggiunto e superato le 25mila tonnellate di rifiuti elettronici raccolti operando su tre canali”, spiega il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio. “Innanzitutto abbiamo operato sulle piazzole ecologiche comunali che ci sono state affidate attraverso il Centro di Coordinamento RAEE; in secondo luogo, ci siamo mossi direttamente sulla distribuzione: attraverso il circuito dell’Uno contro Uno, abbiamo offerto un servizio di raccolta e recupero dei rifiuti elettronici consegnati in negozio a quasi 3mila esercizi di vendita. Terzo e ultimo, abbiamo operato attraverso lo specifico servizio dei RAEE professionali, ovvero i rifiuti generati dalle aziende”.
TREND DI CRESCITA POSITIVI A livello nazionale invece il sistema di raccolta nel complesso ha calcolato rifiuti per 260mila tonnellate, confermando nuovamente un trend di crescita positivo dalla nascita dei sistemi di raccolta dei RAEE, ovvero il 2008. Ma nel panorama italiano Ecolight si riconferma leader nella gestione dei rifiuti catalogati come R4, ovvero piccoli elettrodomestici tra cui anche telefoni cellulari. “Il contribuito del nostro consorzio si è fatto sentire in termini ambientali con un notevole risparmio di energia nella produzione di nuove materie prime e nell’emissione di sostanze inquinanti”, prosegue il direttore generale. “Abbiamo raggiunto livelli di recupero che superano il 90 per cento: i rifiuti elettronici danno vita a importanti materie prime seconde – come plastica, ferro e vetro – che vengono reimpiegate nei cicli produttivi”, precisa Dezio.
LA RACCOLTA PRO CAPITE Ogni italiano annualmente produce 4,3 kg di rifiuti elettrici ed elettronici, rivelano i dati europei che evidenziano però esempi molto più virtuosi nel nord dell’Europa, dove la raccolta tocca i 10kg pro capite. I livelli italiani non sono quindi ancora soddisfacenti visto che la produzione per abitante di prodotti elettronici equivale a 15,7 Kg, per un totale di circa 960mila tonnellate distribuite sull’intero territorio. “Meno di un terzo dei RAEE prodotti viene gestito correttamente”, osserva Walter Camarda, presidente di Ecolight. “La nuova direttiva europea stabilisce dei livelli di raccolta più alti che devono spingerci a migliorare i criteri e le modalità di raccolta dei RAEE. Ecolight si sta già muovendo: il consorzio è infatti partner attivo nel progetto europeo IDENTIS WEEE -Identification DEterminatioN Traceability Integrated System for WEEE- con altri due sistemi collettivi, uno spagnolo e uno rumeno, e capofila il Gruppo Hera. Attraverso lo studio di cassonetti intelligenti, il progetto si propone di tracciare l’intera vita di un rifiuto elettronico con l’obiettivo di raddoppiare l’attuale dato di raccolta”.