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Ecolamp: raccolte 1.468 tonnellate di lampade a basso consumo

(Rinnovabili.it) – Sempre più diffuse, le lampade a basso consumo necessitano di qualche piccola accortezza quando non funzionano più. Giunti a fine vita i dispositivi per l’illuminazione non possono infatti essere gettati nei comuni cassonetti della spazzatura, ma vanno conferiti negli appositi raccoglitori, in modo che materiali e sostanze chimiche possano essere adeguatamente trattate e recuperate.

In Italia uno dei maggiori consorzi per la gestione delle lampade, Ecolamp, ha diffuso ieri il bilancio dell’andamento della raccolta nazionale relativa al 2011. Nel corso dei 12 mesi sono state infatti recuperate 1.468 tonnellate di lampade a basso consumo, ha dichiarato Ecolamp durante la conferenza stampa tenutasi ieri a Venezia. Nel corso del 2011 grazie alle 1650 isole ecologiche e ai 25 collection point Ecolamp ha provveduto, servendosi anche del sistema di ritiro gratuito Extralamp riservato agli operatori professionali, all’accumulo di una mole di lampade che ha superato di 200 tonnellate i risultati registrati nel 2010, e di 600 ton i dati del 2009. Un trend positivo di crescita che segna per il consorzio un +75% nella raccolta calcolata presso i Collection Point grazie anche all’impegno del settore professionale, attento alla corretta gestione dei dispositivi.

Grazie alla raccolta e al trattamento dei rifiuti, il consorzio è riuscito a recuperare 120 tonnellate tra mercurio e altri materiali tossici che altrimenti avrebbero danneggiato l’ambiente; 1200 sono invece le tonnellate di vetro che potranno trovare nuove applicazioni assieme a 19 tonnellate di materiali plastici e 79 di metalli.

“Il 2011 si è concluso con un segno positivo che ci fa iniziare l’anno nuovo con le migliori aspettative: da gennaio, in meno di due mesi, sono già quasi 150 le tonnellate sottoposte a corretto smaltimento – dichiara Fabrizio D’Amico, Direttore Generale di Ecolamp – In quattro anni abbiamo raccolto oltre 3500 tonnellate di lampade a basso consumo esauste, un risultato importante e un andamento in costante crescita al quale sono certo abbia contribuito anche l’impegno del Consorzio nello sviluppo di attività didattiche e il suo coinvolgimento in importanti progetti di comunicazione volti ad accrescere la consapevolezza dei consumatori verso la tematica ambientale e trasferire i comportamenti corretti per smaltire questa categoria di rifiuto speciale”.

I buoni risultati raggiunti a livello nazionale non devono però distrarre dagli obiettivi europei di recupero dei RAEE, né dai malfunzionamenti che ancora caratterizzano alcune regioni. Valutando la raccolta a livello regionale è infatti emerso che ci sono realtà virtuose e aree meno impegnate.

Al secondo posto per quantitativo di materiale raccolto si è classificato il Veneto: oltre il 13% della raccolta nazionale, pari a quasi 200 tonnellate, si è registrato tra Treviso (59 tonnellate), Vicenza (44 ton) e Venezia (38 ton)  seguite in ordine da Padova (19 ton), Verona (17 ton), Belluno (9 ton) e Rovigo (6 ton).

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