L’83,3% di rifiuti raccolti in modo differenziato: è diventato realtà quest’estate in provincia di Genova il sogno ecologico dei cittadini e degli amministratori attenti all’ambiente. Il dato si riferisce alle 20 sagre e manifestazioni grandi e piccole, con ristorazione, che si sono svolte fra il 10 giugno e l’11 settembre sul territorio provinciale e che hanno aderito al progetto pilota Ecofeste, promosso dalla Provincia di Genova e dalla Regione Liguria in collaborazione con Amiu, Fondazione Muvita e Novamont, l’azienda che ha fornito le stoviglie biodegradabili e altri materiali: su circa 41 tonnellate di rifiuti prodotti complessivamente nelle venti manifestazioni, ben 34 tonnellate sono state raccolte in modo differenziato, separando il vetro (8,7 tonnellate) dalla carta e cartone (5,8 tonnellate), dagli scarti biodegradabili (15 tonnellate), dalla plastica (2,2 tonnellate) e dagli oli vegetali esausti (1,9 tonnellate). I rifiuti raccolti in modo indifferenziato sono stati solo 6,8 tonnellate.
Il consuntivo di Ecofeste, progetto finalizzato a promuovere le buone pratiche di sostenibilità ambientale, in particolare per la riduzione e la gestione dei rifiuti, e a incoraggiare comportamenti individuali virtuosi e sostenibili, è stato presentato alla stampa questa mattina in Provincia da Alberto Corradi, assessore provinciale all’educazione ambientale, Renata Briano, assessore regionale all’ambiente, Marco Castagna, direttore della Fondazione Muvita, Riccardo Casale, presidente di Amiu Genova e Andrea di Stefano, responsabile delle relazioni istituzionali di Novamont.
Gli eccellenti risultati del progetto pilota della Provincia di Genova hanno indotto la Regione a replicare l’iniziativa anche nel 2012, ampliandola a tutte e quattro le province e mettendo a disposizione 100.000 euro di finanziamento per ciascuna di esse, di cui il 65% da utilizzare per acquisti di materiale e il 35% per organizzare all’interno delle Ecofeste attività didattiche dei Centri di educazione ambientale. Nell’ambito del progetto 2012, la Provincia di Genova ha proposto alla Regione di valutare la possibilità di siglare un accordo con l’associazione dei produttori di plastica biodegradabile, in modo da ottenere maggiori sconti sulla fornitura di materiale rispetto a quelli che può ottenere una singola Provincia.
Fra le venti feste che hanno aderito a Ecofeste 2011 ce ne sono state alcune con grossi volumi di rifiuti, come il Festival Suq di Genova, che coi suoi 70.000 coperti ha prodotto ben 9,7 tonnellate di raccolta differenziata (77% del totale), o le tre ecofeste di Sciarborasca di Cogoleto (quella della Croce d’Oro, quella del volontariato e quella della birra), che complessivamente hanno avuto 12.000 coperti, con una raccolta differenziata di 11,9 tonnellate di rifiuti (90,3% del totale). Il record di percentuale di differenziata, ben 96%, va però, a pari merito, a due manifestazioni estive più piccole: la festa di Sant’Antonio di Coreglia Ligure (2.500 coperti, 1,8 tonnellate di raccolta differenziata) e la Festa degli Alpini di Serra Riccò (1.300 coperti, 1,2 tonnellate di differenziata).
Obiettivo di ‘Ecofeste’ era non solo ridurre l’impatto dei rifiuti prodotti nelle feste aderenti (manifestazioni gastronomiche, ricreative, sportive, culturali, di animazione sociale e valorizzazione territoriale, che si svolgono nell’ambito dei Comuni del territorio provinciale e che vanno da 100 coperti a 21.000 come la sagra dei fuochi di Recco) ma, attraverso questo esempio con cui il pubblico viene a contatto, promuovere e diffondere le buone pratiche di raccolta differenziata e riciclaggio anche nella vita quotidiana dei cittadini.
La diminuzione della produzione di rifiuti indifferenziati e la corretta gestione dei rifiuti stessi nell’ambito delle sagre e feste locali assumono infatti una valenza di non poco conto considerato il forte consumo di imballaggi e di stoviglie ‘usa e getta’ normalmente utilizzati in occasione di questi eventi. Tali ‘impatti’ possono essere fortemente ridotti attraverso l’adozione di opportune misure gestionali e la scelta di materiali riutilizzabili o biodegradabili e compostabili, e le feste stesse possono diventare per il pubblico occasione di imparare la sostenibilità divertendosi.