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Dossier ILVA: buoni i risultati del risanamento ambientale

Ad un anno dal commissariamento il risanamento ambientale sta dando buoni risultati. Questo quanto contenuto nel Dossier ILVA commentato da Ronchi

Dossier Ilva(Rinnovabili.it) – Mentre a Taranto si sta svolgendo la prima udienza preliminare relativa al processo per l’accusa di disastro ambientale che pende sull‘Ilva, a Roma Edo Ronchi ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e il nuovo il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi.

Con la presentazione del Dossier “Il risanamento ambientale dell’ILVA  dopo un anno di commissariamento” si è voluto fare il punto della situazione chiarendo che ad un anno di distanza dal commissariamento dell’azienda l’aria di Taranto sembra essere più buona.

 

“Molte prescrizioni ambientali sono state attuate, tutte quelle prescritte sono state avviate, le qualità dell’aria a Taranto è buona, in particolare per le polveri sottili i dati sono fra i migliori delle città italiane e  il benzo(a)pirene si è ridotto di 10 volte arrivando a 0,18 nanogrammi/ m3 (l’obiettivo di qualità di legge è 1)” si legge nel comunicato stampa diffuso da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

 

Analizzando quanto è stato fatto e cosa c’è ancora bisogno di fare e prendendo atto dei dati relativi al monitoraggio dell’aria elaborati dall’ARPA pugliese Edo Ronchi, da un anno sub commissario per l’ILVA ha dichiarato “A metà 2013, quando iniziò il Commissariamento, l’ILVA di Taranto era a rischio di chiusura per incompatibilità ambientale. Con un solo anno di Commissariamento non si poteva certo risolvere una simile crisi, ma oggi la situazione è sostanzialmente migliorata: l’ILVA è un’azienda in via di risanamento ambientale, con interventi tutti definiti, progettati e in  parte realizzati e una consistente riduzione dei suoi impatti sull’ambiente, a partire dalla qualità dell’aria nella città di Taranto rientrata, per tutti i parametri, nella norma”.

 

Per quanto riguarda il futuro rimane ancora molto da fare, ha affermato il sub commissario e serviranno almeno 550 milioni per il 2014 e altri 250 mln fino a giugno 2015 solo per quanto richiesto per il ripristino delle condizioni ambientali. Inoltre, ha affermato Ronchi, il caso ILVA ha bisogno dell’intervento di un Commissario per l’attuazione del DPCM-Piano Ambientale-AIA, appena pubblicato il Gazzetta, affermando così la necessità dell’intervento di un Commissario concludendo “un sub-commissario senza alcun potere di intervento non è più sufficiente”.