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Dopo i 65 anni produciamo meno CO2

(Rinnovabili.it) – Secondo una ricerca demografica del Max Planck Institute, eseguita dal demografo Emilio Zagheni negli Stati Uniti, esiste una relazione tra l’età e la produzione media pro capite di emissioni di CO2. La maggior parte dei modelli di proiezioni sulle emissioni di carbonio, infatti, tengono conto delle dimensioni delle popolazioni ma non della loro composizione per età. Secondo Zangheri le società, con modelli di sviluppo simili all’America, e con una maggiore percentuale di persone anziane producono una percentuale minore di CO2. Dopo i 65 anni la quota decresce via via con il passare degli anni, da 14,9 tonnellate a persona l’anno a circa 13,1 tonnellate superati gli 80 anni di età.

Da qui si presume che l’impatto degli anziani sul clima sia significativamente minore, anche a causa dell’aspettativa di vita destinata ad aumentare dai 78,3 anni attuale agli 83,1 anni previsti nel 2050 solo negli Stati Uniti. Tali misure derivano da una ricerca pro capite, eseguita su nove diverse fasce di età, in base a quanto alla spesa media in termini di elettricità, benzina e viaggi aerei. Risultato: la spesa cambia notevolmente nel corso della vita; infatti gli adulti di mezza età usano più energia elettrica e benzina delle fasce di età più giovani, mentre gli anziani spendono più denaro di tutti ma in termini di servizi sanitari, di conseguenza sono minori le risorse economiche disponibili per i beni ad alta intensità energetica, che si traduce in una riduzione delle emissioni di gas serra prodotte. Le spese per l’abbigliamento scendono dopo i 58 anni, mentre il consumo di benzina inizia a diminuire dai 60 anni in poi, fino agli 80 anni cresce però il consumo di energia elettrica e gas naturale in quanto è maggiore il tempo trascorso in casa.

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