Oggi il Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato nuovamente in avanti le lancette, impostando l’orologio dell’apocalisse a soli 3 minuti dalla mezzanotte
(Rinnovabili.it) – “Two minutes to midnight/ The hands that treaten doom” (due minuti alla mezzanotte/ le lancette minacciano la distruzione). Così recita la canzone degli Iron Maiden, ispirata al celebre Doomsday clock, il simbolico orologio dell’apocalisse creato dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists nel 1947. Da allora ad oggi il suo quadrante continua a mostrarci quanto siamo lontani dalla “mezzanotte”, ovvero dall’autodistruzione del genere umano, che sia a causa di una guerra nucleare o per gli effetti del cambiamento climatico. Ebbene, oggi il Bulletin of the Atomic Scientists ha spostato nuovamente in avanti le lancette, impostando l’orologio a soli 3 minuti dalla mezzanotte. Due in meno rispetto allo scorso anno quando il quadrante segnava 5 minuti all’ora del giudizio.
Cosa è cambiato in un solo anno? Secondo gli scienziati sono innegabilmente aumentati i rischi legati al cambiamento climatico, parallelamente alla proliferazione e modernizzazione globale degli arsenali nucleari. Due fattori che oggi costituiscono un enorme rischio per l’esistenza dell’intera umanità e su cui i leader politici sembrano continuare a fallire in termini di proattive politiche di protezione. “Oggi, il cambiamento climatico incontrollato e la corsa agli armamenti nucleari derivanti dalla modernizzazione di enormi arsenali rappresentano minacce straordinarie e innegabili per la sopravvivenza dell’umanità”, ha dichiarato il direttore esecutivo del Bullettin, Kennette Benedict, durante la conferenza stampa. La notizia arriva a poco meno di una settimana dall’ammissione da parte degli scienziati delle temperature record raggiunte lo scorso anno: il 2014 è stato l’anno più caldo mai registrato sulla Terra. Ma l’ora del Doomsday Clock si propone d’essere di sprone all’azione dei governi e degli Stati. “Non stiamo dicendo che sia tardi per intervenire, ma che la finestra di azione si sta rapidamente chiudendo”, ha aggiunto Benedict. “Il mondo ha bisogno di essere svegliato dal suo letargo e iniziare a fare i cambiamenti necessari”. Prima che sia davvero troppo tardi.