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DL sviluppo: aree militari parzialmente bonificate

La norma introdotta all’ultimo momento nel Decreto Sviluppo, già pubblicato in GU, consente al Ministero della Difesa di risparmiare sulla bonifica dei siti militari

(Rinnovabili.it) – Valori di soglia per gli inquinanti più elevati che consentono di bonificare solo parzialmente le aree militari e quelle ad uso esclusivo delle forze armate. È questo il contenuto del comma introdotto nottetempo nel Decreto Sviluppo (DL Sviluppo), predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, che, modificando di fatto il Codice Ambientale, dà il suo benestare a un risanamento più blando di questa tipologia di aree da parte del Ministero della Difesa. Si tratta di un provvedimento che Legambiente ha appreso “con grande sorpresa e sgomento” e che definisce “scandaloso”, dato che, con la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, vanifica di fatto gli impegni presi in questa direzione. «Per avviare il necessario processo di bonifica ambientale per tutte le aree militari contaminate in Italia – ha commentato il Presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezzaserve un adeguato piano di finanziamenti e non un escamotage che per limitare costi e tempi rinuncia al corretto risanamento del territorio».

Particolare, poi, la situazione del Poligono di Quirra in Sardegna, per il cui risanamento la commissione parlamentare di inchiesta sulle basi militari aveva assunto un impegno economico quantificato in 100 milioni di euro. Con l’introduzione di questa norma, il Presidente di Legambiente Sardegna, Vincenzo Tiana, teme che questo impegno possa essere eluso attraverso un “trucco offensivo” e che la situazione possa degenerare ulteriormente. «A questo quadro negativo – ha detto Tiana – si aggiunge il timore per le misure ipotizzate dal provvedimento di revisione di spesa pubblica che prevedono un forte ridimensionamento delle risorse per il risanamento sull’uranio impoverito».