Costa: “L’approvazione del Dl Clima inaugura il Green New Deal Italiano”
(Rinnovabili.it) – Ieri, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto Dl Clima.
Come si legge dal comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente, il Dl Clima viene presentato dal ministro Sergio Costa come “il primo atto normativo del nuovo governo che inaugura il Green New Deal: il primo pilastro di un edificio le cui fondamenta sono la legge di bilancio e il Collegato ambientale, insieme alla legge Salvamare, in discussione alla Camera, e a ‘Cantiere ambiente’, all’esame del Senato”.
Tra le misure, il decreto prevede un “buono mobilità”, un fondo per il trasporto pubblico locale, risorse per finanziare un programma sperimentale di riforestazione, un fondo green corner per incentivare la vendita di prodotti sfusi e un fondo per il trasporto scolastico attraverso mezzi ibridi elettrici o comunque non inferiori alla categoria euro 6. Inoltre, saranno aumentati i poteri e le risorse dei commissari che si occupano delle bonifiche delle discariche abusive e della depurazione delle acque, per risolvere il problema delle infrazioni ambientali.
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Il decreto, inoltre, accoglie l’emendamento del Senatore Francesco Verducci e proroga la scadenza della cosiddetta “busta paga pesante”. La restituzione dell’Irpef, che era stata sospesa nei territori del centro Italia colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017, è dunque rinviata al 31 dicembre 2019. All’Ansa, Patrizia Terzoni, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, dichiara che con il Dl Clima è stata data “una risposta molto attesa dalle popolazioni del Centro Italia […] Il decreto Clima era il primo provvedimento utile per tener fede all’impegno assunto con i cittadini”.
Il ministro Costa, inoltre, risponde alle critiche sollevate dal mancato riferimento nel testo alla riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, che sarà invece introdotta nella legge di bilancio. “La nostra idea” afferma Costa “è fare un taglio costante negli anni, da qui al 2040, ma senza penalizzare nessuno”. Anche per tale ragione, l’Istituto superiore per la ricerca ambientale (Ispra) realizzerà un database pubblico, grazie a una dotazione di un milione e mezzo di euro, per la trasparenza dei dati ambientali, che dovranno essere resi disponibili dai concessionari di servizi pubblici.
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“Tutto questo dimostra che il Governo sta realizzando una solida impalcatura ambientale, che guarda all’Europa e al miglioramento della qualità della nostra vita quotidiana”, ha concluso Costa.