Dopo la fiducia votata alla Camera, il decreto legge contenente misure straordinarie e urgenti in materia ambientale, dovrà tornare al Senato per il via libera definitivo.
Diverse le modifiche apportate in sede di votazione.
In primo luogo rileva la modifica in tema di sacchetti di plastica; il testo originario all’articolo 2 comma 1 prevedeva, una proroga fino all’emanazione di un decreto di natura non regolamentare adottato dai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, per l’entrata in vigore del divieto di commercializzare i sacchetti per l’asporto delle merci non biodegradabili, limitando pertanto tale periodo di proroga solo agli imballaggi compostabili in quanto realizzati con polimeri conformi alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002, secondo certificazioni rilasciate da organismi accreditati, ed a quelli riutilizzabili realizzati con altri polimeri che abbiano maniglia esterna alla dimensione utile del sacco e spessore superiore a 200 micron se destinati all’uso alimentare e 100 micron se destinati ad altri usi, a quelli riutilizzabili realizzati con altri polimeri che abbiano maniglia interna alla dimensione utile del sacco e spessore superiore ai 100 micron se destinati all’uso alimentare e 60 micron se destinati agli altri usi. Il predetto decreto dovrà essere adottato entro il 31 dicembre 2012, sentite le competenti Commissioni parlamentari, notificato secondo il diritto dell’Unione europea. Con l’ordine del giorno approvato nella seduta della Camera, il Governo si è impegnato ad adottare con urgenza ulteriori iniziative normative volte a prevedere che il decreto ministeriale, da emanare entro il 31 dicembre 2012, consenta, oltre la commercializzazione dei sacchi monouso per asporto merci conformi alla norma armonizzata UNI EN 13432:2002, secondo certificazioni rilevate da organismi accreditati e di quelli riutilizzabili realizzati con altri polimeri e dotati di determinati spessori ed accessori, anche di quelli realizzati con qualunque altro materiale purché biodegradabile.
Particolare sensibilità ambientale presenta la modifica all’art. 1, il quale stabiliva che “per garantire la complementare dotazione impiantistica ai processi di lavorazione effettuati negli impianti di cui al comma 1, è autorizzata la realizzazione di impianti di digestione anaerobica della frazione organica derivante dai rifiuti nelle aree di pertinenza dei predetti impianti, ovvero, in presenza di comprovati motivi di natura tecnica, in altre aree confinanti, acquisite dal commissario straordinario nominato ai sensi del comma 2 dell’articolo 1 del decreto-legge 26 novembre 2010, n.1”. Nella seduta alla Camera, il Governo si è impegnato a prendere ogni iniziativa, nel rispetto delle competenze previste dalla legge per il Commissario Straordinario per l’individuazione dei siti e la costruzione di impianti di discarica nella provincia di Napoli, affinché venga stralciata dal Piano redatto la possibilità di realizzare discariche in aree vincolate e di tutela ambientale.
In merito all’emergenza rifiuti in Campania, il Governo si è impegnato ad assumere iniziative finalizzate ad una maggiore responsabilizzazione degli enti locali della Campania nella risoluzione della emergenza dei rifiuti prodotti all’interno della propria regione prevedendo altresì, nel rispetto delle vigenti normative europee in materia di smaltimento dei rifiuti, la sospensione definitiva di ulteriori deroghe o modifiche alle vigenti normative nazionali.