Realacci: “A 50 anni dalla tragedia del Vajont è necessario passare dalle parole ai fatti e mettere finalmente in atto serie politiche di prevenzione e tutela del territorio”
(Rinnovabili.it) – Cambiare rotta sulla via della prevenzione nei confronti del dissesto idrogeologico. Questo quanto ha chiesto oggi la Camera votando una nuova risoluzione bipartisan. Il provvedimento, approvato all’unanimità dalla Commissione Ambiente e sottoscritto da tutti i gruppi politici, impegna il Governo a stanziare 500 milioni annui per la difesa del suolo e ad assumere iniziative per rivedere il Patto di Stabilità interno consentendo così agli Enti Locali che hanno risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico. Una misura quanto mai necessaria come sottolinea afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente e primo firmatario della risoluzione, soprattutto se si guarda ai numeri del problema. Oggi in Italia il 68,9% dei comuni si trova in aree classificate a potenziale rischio idrogeologico più alto, e si contano almeno 10.000 vittime, feriti o dispersi , tra il 1900 e oggi, a causa di eventi come frane ed erosioni del suolo.
“A 50 anni dalla tragedia del Vajont è necessario passare dalle parole ai fatti e mettere finalmente in atto serie politiche di prevenzione e tutela del territorio”, ha commentato a termine della votazione Realacci. “Un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico e messa in sicurezza del territorio è la sola ‘grande opera’ che serve al Paese per tutelare il nostro fragile suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e attivare migliaia di cantieri, con ricadute importanti anche sull’occupazionale. Anziché piangere lacrime di coccodrillo a un Paese come l’Italia, dove negli ultimi cinquanta anni frane e inondazioni hanno provocato secondo dati di Protezione Civile e CNR 7.128 vittime e in cui il costo dei danni legato ad alluvioni e frane fra il 1944 e il 2012 è stimato da Cresme e Ance in 61,5 miliardi di euro, serve un deciso cambio di rotta sulla via della prevenzione”.