(Rinnovabili.it) – La mega multa a cui è stata condannata l’Italia dalla UE per la disastrosa situazione delle discariche abusive, potrebbe essere ripagata con il riciclo. E’ quanto suggerisce il WAS, think tank sulla gestione dei rifiuti che elabora il rapporto annuale L’industria italiana del waste management e del riciclo, in relazione alla chiusura del processo sanzionatorio europeo. A dicembre 2014 la Corte di Giustizia Europea ha “chiuso il caso” con una sentenza che obbliga il Belpaese al pagamento di una somma forfettaria di 40 milioni di euro (già sborsati) e ad una penalità di ben 42 milioni e 800.000 euro per ogni semestre di ritardo che si registrerà nell’attuazione delle misure necessarie. Ma ricorda il WAS, queste cifre potrebbero essere recuperati semplicemente attraverso con alcune scelte sul sistema di gestione dei rifiuti. Se infatti si avviassero al riciclo 221mila tonnellate di plastica (il 6% della produzione annua di rifiuti urbani di plastica) si otterrebbero benefici netti per il sistema Paese pari all’importo della sanzione europea. Oppure basterebbe riciclare 336mila tonnellate aggiuntive di carta, pari al 5% della produzione annua di rifiuti di carta; o anche 555mila tonnellate di vetro, il 25% della produzione annua di RU di vetro.
I dati del rapporto sono stati forniti in occasione della visita del ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a Bruxelles proprio con l’obiettivo di avviare una trattativa con il commissario Karmenu Vella sulla questione discariche abusive. E il risultato dell’incontro sembrerebbe aver soddisfatto Galletti. “Siamo in grado di dimostrare i passi avanti fatti fino ad ora poi tutto è nelle mani della Commissione, ma c’è stata molta disponibilità su tutti i temi”, ha spiegato il ministro rivelando una possibile apertura da parte dell’esecutivo europeo alla possibilità di uno sconto nelle sanzioni. Il lavoro italiano per risolvere il problema continua, seppur a rilento: le infrazioni italiane sono passate da 29 a 17 e di queste, 15 sono di competenza regionale e 2 di competenza del dicastero dell’Ambiente. “Saremo già in grado nei prossimi mesi – ha aggiunto Galletti – di presentare un piano che implica la bonifica di queste discariche, là dove c’è bisogno di una bonifica”.