(Rinnovabili.it) – Quando un disastro ambientale causato da una fuoriuscita di petrolio ha devastato un pezzo di Amazzonia peruviana, le tribù locali hanno chiesto allo Stato di proclamare l’emergenza sul territorio. Ma il governo ha fatto orecchie da mercante. È per questo che, esasperati, i membri della comunità Wampis di Mayuriaga hanno preso in ostaggio 8 persone. Si tratta di tre funzionari della compagnia petrolifera Petroperu, responsabile del disastro, quattro dell’Agenzia ambientale OEFA e un esperto del Ministero dell’Energia e delle Miniere.
Gli indigeni hanno sequestrato l’elicottero militare con cui i delegati sono giunti sul posto nella serata di domenica, chiedendo risposte all’esecutivo dopo la rottura dell’oleodotto di Petroperu. Il Paese trabocca di conflitti sociali, in particolare legati all’acqua, e le comunità remote spesso prendono ostaggi per ottenere l’attenzione delle autorità nazionali.
Dalle condutture, vecchie di 40 anni, sono fuoriusciti 1.000 barili di petrolio lo scorso 3 febbraio. Nemmeno 10 giorni prima, altri 2.000 barili erano sgorgati nell’ambiente da un’altra falla, in prossimità di 8 comunità indigene della regione.
L’Agenzia ambientale OEFA ha ordinato a Petroperu di sostituire le parti del gasdotto bucate dopo ripetute perdite degli ultimi anni. Le ultime due più recenti fuoriuscite avrebbero inquinato almeno due fiumi, tra cui un affluente del Rio delle Amazzoni.
La pipeline trasportava 5-6.000 barili di petrolio al giorno prima che i rubinetti venissero chiusi in seguito ai guasti. Se i test dimostreranno che l’inquinamento ha creato danni alla salute per le persone di Mayuriaga, Petroperu potrebbe dover pagare 17 milioni di dollari, secondo l’OEFA.
Nonostante il disastro ambientale, la comunità Wampis non è stata inclusa dal governo nell’elenco ufficiale dei gruppi accreditati a ricevere rifornimenti d’emergenza ed eventuali risarcimenti. Per questo, gli indigeni furibondi hanno deciso di forzare la mano. E ha funzionato. Il governo modificherà il decreto di emergenza, pubblicato il mese scorso, per includere la regione di Mayuriaga, comunica il vice ministro della Cultura, Patricia Balbuena.