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Differenziata, riciclo e le due velocità dell’italia

Nell’ultimo anno la raccolta differenziata è aumentata del 3,6%, mentre sale del 40% il dato sui Comuni che hanno già superato la soglia richiesta dall’Europa per il 2020

Differenziata e riciclo: le due velocità dell'Italia

 

 

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europa ha stabilito per il 2020 un obiettivo di riciclo dei rifiuti di almeno il 50%. E nonostante manchino ancora 5 anni, otto Regioni italiane hanno già superato, e in alcuni casi ampiamente, questa soglia. Sono i territori della circular economy celebrati oggi nei dati dal V Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti. Presentato oggi a Roma, il report evidenzia due aspetti fondamentali: il lieve aumento (+2,03%) della produzione dei rifiuti registrato lo scorso anno (segno della ripresa dei consumi) e il contemporaneo aumento della raccolta differenziata (+3,67%).

 

In questo contesto primeggiano Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e la “new entry” Emilia-Romagna, regioni che nel 2014 hanno superato la percentuale del 50% di materiali avviati a riciclo. Scendendo di scala si scopre invece che la meta è stata centrata da 3.141 (40% in più rispetto al 2013). “Tutti indicatori – ha spiegato il delegato Anci ad Energia e Rifiuti, Filippo Bernocchi – che mettono in luce come l’Italia sia un sistema virtuoso che non solo non ha niente da invidiare agli altri paesi ritenuti a torto migliori, ma che oggi costituisce, all’interno dello stesso contesto europeo, un modello da imitare. E questo è vero anche in una situazione di crisi strutturale delle regioni del Sud, dove però iniziano a vedersi dei timidi segnali di miglioramento. E’ quindi un’Italia pronta a cogliere la sfida del passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, un Paese nel quale molti Comuni hanno già sviluppato un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori”.

 

Conferenza

 

L’analisi territoriale mostra però anche un altro dato inconfutabile: ci troviamo in un Paese che continua a viaggiare aa due velocità, con un Nord dotato sia di impianti più adeguati che di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. E se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l’obiettivo entro il 2020.

“Dopo l’esperienza maturata durante il precedente Accordo Quadro Anci Conai 2009-2013 – dichiara Luca Piatto, responsabile Area Rapporti con il Territorio di Conai –  la Banca Dati Anci Conai si presenta, al 5° anno di attività, come una grande opportunità per i comuni per conoscere l’intero ciclo di gestione dei rifiuti di imballaggio: dalla raccolta al riciclo. Lo stesso Accordo Quadro si conferma il punto di riferimento per 59 milioni di cittadini, coinvolgendo 7.800 comuni e gestendo oltre 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio: in aumento del 7,7 % rispetto al 2013”. I risultati dunque non deludono, anzi confermano una capacità di raccolta e recupero in linea con i migliori Paesi Europei e con ancora un ampio margine di crescita.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.