(Rinnovabili.it) – Una road map congiunta tra le aziende del settore dell’abbigliamento per eliminare le sostanze tossiche dalle loro filiere produttive. È questo il passo decisivo che i leader della moda e dello sport hanno fatto per raggiungere l’ambizioso obiettivo entro il 2020. Avevamo già dato notizia di questa vera e propria rivoluzione di sistema, innescata grazie all’azione di Greenpeace che, con la campagna Detox, ha denunciato una serie di pratiche poco sostenibili adottate dalle aziende che operano nel comparto tessile, spingendole poi a “disintossicarsi” e a non metter più a repentaglio la salute dell’uomo e dell’ambiente. Quattro i marchi che già avevano aderito (Adidas, H&M, Nike e Puma) ai quali se ne aggiungono altri due (C&A e la cinese Li-Ning). Grazie alla road map congiunta, le multinazionali si impegnano a indicare i dettagli sui sistemi che adotteranno per monitorare il rilascio delle sostanze tossiche, sulle iniziative per la chimica “verde” e sui progetti pilota finalizzati all’eliminazione di alcune specifiche sostanze. I vantaggi derivanti da questa azione potrebbero essere veramente tanti, a partire dalla migliore salute dei fiumi, nei quali, stando a quanto dichiarato da Greenpeace, le fabbriche tessili riverserebbero la maggior parte delle sostanze tossiche generate durante i processi produttivi. L’associazione ambientalista, infatti, chiede a tutti i marchi di risolvere al più presto il problema dell’inquinamento dell’acqua, invitandoli a procedere rapidamente nell’eliminazione delle sostanze più pericolose, come alcuni coloranti tossici, metalli pesanti, alchil-fenoli etossilati e altre, già vietate in molti Paesi. Il coordinatore di Detox per Greenpeace International, Martin Hojsik, ha dichiarato che la campagna continuerà la sua mission per accettarsi che dalle parole si passi ai fatti. “Adesso verificheremo che tutto questo si trasformi in abiti veri – ha detto – per un vero cambiamento in grande scala del settore della moda”.