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Deforestazione: gli abeti millenari d’Europa sono appesi a un filo

L’ultima selva vergine d’Europa rischia di scomparire se la Commissione non ferma la deforestazione pianificata dal governo della Polonia

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(Rinnovabili.it) – Ultimo avvertimento, poi scatterà la denuncia alla Corte europea di Giustizia. Lo scontro tra la Commissione Europea e la Polonia sul futuro dell’ultima selva vergine del continente raggiunge il suo apice. Per fermare il taglio dell’antica foresta di Bialowieza, Bruxelles è disposta a chiamare in causa il supremo organo giudiziario dell’Unione pur di impedire a Varsavia di portare avanti un piano di deforestazione selvaggia dentro un sito tutelato dall’Unesco per la sua grande biodiversità.

L’anno scorso, la Polonia ha approvato una legge che permette alla compagnia statale gestione della foresta demaniale di triplicare i prelievi di legname e iniziare la deforestazione anche in aree di Bialowieza in precedenza escluse dall’intervento.

«La Commissione Europea chiede alla Polonia di astenersi dal disboscamento su larga scala nella foresta di Bialowieza – è il tono perentorio del comunicato – Questa deforestazione rischia di compromettere la conservazione degli habitat e delle specie che vivono nel sito, provocando l’esaurimento irreparabile della biodiversità».

La Commissione ha dato a Varsavia un solo mese per rispondere, dimezzando il tempo consuetamente garantito per questo genere di procedure, proprio a causa della «minaccia di danni irreparabili al sito».

 

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Patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1979, la foresta di Bialowieza oggi conta 150 mila ettari di querce e abeti millenari, alti fino a 50 metri, all’ombra dei quali vivono 20 mila specie animali, tra cui 250 specie uccelli e centinaia di bisonti europei, giganti sull’orlo dell’estinzione.

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Il bisonte europeo è a rischio estinzione

Un tempo la selva copriva gran parte del nostro continente, oggi occupa soltanto vaste zone della Polonia e della Bielorussia. Ma rischia di ridursi ulteriormente se andrà in porto il piano dell’esecutivo polacco. Ufficialmente, la ragione per radere al suolo 188 mila metri cubi di piante è il tentativo di «fermare il degrado delle foreste», ma dietro questa dichiarazione del Ministero dell’Ambiente si nasconde un motivo molto più pratico.

Il tetto di 63 mila metri cubi da disboscare per il periodo 2012-2021, infatti, è stato ormai raggiunto. In soccorso dell’impresa statale però è arrivato un decreto che triplica il volume di legno recuperabile da Bialowieza.

Gli ambientalisti avvertono che il taglio degli alberi distruggerà un ecosistema rimasto incontaminato per più di 10 mila anni. Le loro proteste hanno chiamato in causa la Commissione Europea, che finalmente dopo due anni di battaglie territoriali ha deciso di intervenire. Mentre nelle stanze di Bruxelles le comunicazioni viaggiano alla velocità della burocrazia, però, le motoseghe polacche continuano l’opera di deforestazione. E quando nella Corte europea di Giustizia risuonerà il battito del martelletto, potrebbe essere troppo tardi.