Il 10 ottobre il Decreto Clima sarà discusso in Consiglio dei Ministri
(Rinnovabili.it) – La bozza di testo del Decreto Clima cambia nuovamente, passando da 14 a 11 articoli. Ma le novità non riguardano tanto la quantità, quanto il modo in cui gli articoli sono stati modificati, a partire dalla rimozione (ancora una volta) del progetto di riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi.
Gli incentivi fossili non sono i soli a perdere un riferimento nel testo. Tra gli elementi cassati, anche la creazione della nuova Commissione clima e qualità dell’aria che sarebbe dovuta nascere all’interno del Cipe, e le modifiche alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) (leggi anche Dl Clima Ambiente: ecco le misure per contrastare il climate change).
Rimangono invece i tre capisaldi del Decreto Clima, ossia la mobilità sostenibile nelle aree metropolitane, le azioni di riforestazione e il cosiddetto green corner.
La bozza istituisce un apposito fondo di 225 milioni di euro denominato “Programma sperimentale buono mobilità”. Attraverso il Programma cui i residenti nei Comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria (dovuta alla non ottemperanza dell’Italia agli obblighi previsti dalla Direttiva 2008/50/CE) potranno rottamare, entro il 31 dicembre 2021, autovetture omologate fino alla classe Euro 3 o – novità dell’ultima bozza di Decreto Clima – motocicli omologati fino alla classe euro 2 ed euro 3. Il “buono mobilità” sarà di 1.500 euro per le automobili e 500 euro per i motocicli, con l’obbligo di utilizzo, entro 3 anni, per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico e di biciclette (anche a pedalata assistita).
Inoltre, 40 milioni di euro saranno impiegati per finanziare progetti per la creazione, il prolungamento, l’ammodernamento e la messa a norma di corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale. I progetti potranno essere presentati dai Comuni, anche in forma associata.
Altri 30 milioni di euro saranno dedicati ad un programma sperimentale di messa a dimora di alberi, di reimpianto e di silvicoltura, che prevede anche la creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Particolare riguardo sarà dedicato alle aree soggette a dissesto idrogeologico, per il rimboschimento delle aree fluviali, laddove ritenuto necessario per prevenire il rischio.
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Al fine di ridurre la produzione di rifiuti e contenere gli effetti del cambiamento climatico, 20 milioni di euro saranno inoltre dedicati per gli incentivi dei prodotti sfusi o alla spina. Gli esercenti commerciali potranno così godere di un contributo economico a fondo perduto per un importo massimo di 5.000 euro.
Infine, assume più sostanza la parte dedicata ai rifiuti (nello specifico alle disposizioni volte a velocizzare la pianificazione di emergenza per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti) e alle campagne di informazione e di formazione ambientale nelle scuole.
Questi, come spiega oggi il ministro all’Ambiente Sergio Costa, sono gli ultimi ritocchi al Decreto Clima prima della discussione in consiglio dei Ministri, prevista per domani 10 ottobre. “Stiamo lavorando – ha annunciato Costa – per armonizzare il testo iniziale con la legge di Bilancio e con il collegato ambientale, che sarà una legge collegata alla Stabilità tutta dedicata all’ambiente. Tre pilastri del Green new deal del governo che cammineranno insieme. Un percorso che inizia domani ed è condiviso da tutto il Governo e su cui ci stiamo confrontando anche in queste ore”.