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Il Decreto Clima metterà fine ai sussidi ambientalmente dannosi?

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Credit: Ministero dell’Ambiente

 

Le ultime novità della bozza Decreto Clima

(Rinnovabili.it) – “Siamo in pieno work in progress”. Così il Ministro all’Ambiente Sergio Costa aveva risposto, una settimana fa alle domande più pressanti sul Decreto Clima, il nuovo provvedimento di lotta al climate change e all’inquinamento atmosferico dell’Italia. Il testo, atteso già a settembre in Consiglio dei Ministri e successivamente posticipato a data da definire, sta ancor cercando la sua forma definitiva e una copertura finanziaria di tutte le misure introdotte. “È un testo molto ambizioso, che deve interfacciarsi con quanto si sta stabilendo nella legge di bilancio, e quindi ogni singola misura merita una piena condivisione”, aveva scritto il ministro sulla sua pagina Facebook alla fine dello scorso mese.

 

Oggi, stando alle anticipazioni dell’Ansa, la bozza del Decreto Clima avrebbe un nuovo aggiornamento che conferma, tra le altre cose, la presenza di alcuni degli interventi precedentemente cassati. A cominciare dalla delicata questione dei sussidi ambientalmente dannosi. Un’indagine elaborata dallo stesso dicastero ambientale ha rivelato che, solo nel 2017, l’Italia ha sostenuto con 19,3 miliardi di euro, agevolazioni, finanziamenti o esenzioni con un impatto negativo su risorse naturali, biodiversità e clima. Non solo il dato risulta incresciuta rispetto al passato, ma è di diversi miliardi sopra a quello dei sussidi ambientalmente favorevoli.

 

L’ultima versione del Decreto Clima riabbraccia il taglio progressivo dei sussidi dannosi con una riduzione da stabilire in Legge di Bilancio. Gli importi – scrive l’agenzia di stampa, che ha potuto visionare la bozza – sono per il 50 per cento destinati ad un Fondo del Ministero dell’Economia, grazie al quale saranno finanziati interventi in materia ambientale e di sostegno alla transizione ecologica industriale.

 

Il provvedimento conferma anche l’impegno nella lotta all’inquinamento atmosferico, attraverso uno specifico ddl di miglioramento della qualità dell’aria, che il Governo presenterà al Parlamento, e l’istituzione di un fondo (il ‘Programma sperimentale buono mobilità’) per incentivare la rottamazione dei vecchi veicoli; la versione attuale del Decreto Clima, rispetto la precedente bozza, aumenta il budget a 255 milioni di euro ed estende il bonus fino alla classe Euro 3.

“Tutto il governo è impegnato in questo lavoro che costituirà il punto centrale, la norma quadro del green new deal. E poco importa la data: dovesse servire anche una o due settimane in più non importa – ricordava Costa – È essenziale invece che il provvedimento indichi una nuova visione, un cambio di paradigma per le scelte che verranno. E così sarà”.

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