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Decommissioning: nasce l’Osservatorio Chiusura del Ciclo Nucleare

nasce oggi l’Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, organismo indipendente creato per contribuire a una corretta informazione sulle operazioni di decommissioning (Rinnovabili.it) – Trasparenza, condivisone, partecipazione. Su questi tre attributi nasce oggi l’Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, organismo indipendente creato per contribuire a una corretta informazione sulle operazioni di decommissioning in Italia. Promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con Sogin, l’Osservatorio si occuperà innanzitutto di raccogliere, elaborare e contribuire alla diffusione delle informazioni, garantendone l’accessibilità ai soggetti interessati. Dietro alla scelta di dar vita ad un simile ente, c’è una semplice spiegazione: il nostro Paese ha recepito la Direttiva europea 2011/70 Euratom che impone ad ogni Stato membro la realizzazione di un deposito che sia in grado di ospitare in sicurezza il combustibile nucleare esaurito e i rifiuti radioattivi anche derivanti dagli impieghi medicali, di ricerca e industriali; tale provvedimento pone un forte accento sulla trasparenza e impone, fra l’altro, che gli Stati membri assicurino che “la popolazione abbia le necessarie occasioni di effettiva partecipazione ai processi decisionali concernenti la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi conformemente alla legislazione nazionale e agli obblighi internazionali”.

 

Si tratterà di un processo complesso e articolato. Le attività di decommissioning, di realizzazione del Deposito nazionale insieme alla costruzione del Parco tecnologico richiederanno necessariamente momenti di confronto tra le parti coinvolte nella gestione dei rifiuti nucleari e di ascolto dei cittadini da parte delle istituzioni. In tal senso l’Osservatorio supporterà, monitorerà e garantirà un corretto sviluppo del processo di coinvolgimento degli stakeholder in materia di smantellamento dei siti nucleari, gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e localizzazione e progettazione e realizzazione del Parco tecnologico.

 

“Trovare una soluzione ad una situazione precaria e insicura, come quella in cui si trova la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, è un atto dovuto”, ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente dell’Osservatorio. “È una responsabilità di tutti noi, anche di chi, come me, ha combattuto per la chiusura delle centrali nucleari. È questo lo spirito che guiderà l’attività dell’Osservatorio, non solo per garantire la sicurezza per i prossimi anni, ma anche per le generazioni future. Solo una scelta condivisa e responsabile potrà permettere al nostro Paese di chiudere il ciclo nucleare. Non bisogna inoltre dimenticare che secondo i criteri assunti dall’ONU il decommissioning del nucleare è considerato green economy e per il nostro paese significherebbe un investimento di circa 2,5 miliardi di euro”.

 

Le attività che l’Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare si propone di eseguire entro la prima metà di quest’anno saranno:

approfondimenti  sui dati relativi alla produzione dei rifiuti radioattivi e alla loro catalogazione;

benckmarking sui criteri di localizzazione utilizzati negli altri stati europei;

seminario sui criteri di localizzazione dell’Ispra e sul recepimento della direttiva europea 2011/70/Euratom;

elaborazione di strumenti e modalità di coinvolgimento degli stakeholders individuati;

definizione del programma delle attività per la seconda metà del 2014.

 

 

SITI NUCLEARI IN ITALIA

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