Rinnovabili • Decarbonizzazione polonia

Decarbonizzazione, Polonia: “Zero emissioni al 2050? Pura fantasia”

La Polonia dovrebbe affrontare dei costi pari a 700-900 miliardi di euro per raggiungere un'economia netta a emissioni zero. Il ministro per l'energia Tchorzewski ritorna sulla questione degli incentivi economici "verdi" già emersa durante il Consiglio Europeo dello scorso giugno.

Decarbonizzazione, la Polonia non ci sta
Credits: Pavlofox da Pixabay

Si riapre la querelle sulla decarbonizzazione europea e gli incentivi sulla “trasformazione verde”

(Rinnovabili.it) – Il ministro dell’energia polacco Krzysztof Tchorzewski ha dichiarato che l’obiettivo europeo delle zero emissioni entro il 2050 è pura fantasia. A riportarne le parole è l’agenzia di stampa polacca Polska Agencja Prasowa, che riaccende così la miccia di una querelle tutta europea sulla strategia di decarbonizzazione.

Secondo PAP, Tchorzewski ha dichiarato che la Polonia dovrebbe affrontare dei costi pari a 700-900 miliardi di euro per raggiungere un’economia netta a emissioni zero. A detta del ministro, però, questa cifra (ovviamente distribuita su anni) potrebbe essere ridotta predisponendo degli incentivi economici, a suo parere necessari affinché la Polonia non subisca delle gravi perdite in termini economici e possa mantenersi al passo con gli altri Stati membri.

 

>>Leggi anche La Polonia investe sui pannelli solari: “Largo ai prosumer”<<

 

 

Una posizione simile era già stata espressa durante il Consiglio Europeo di giugno scorso, quando la possibilità di una strategia condivisa di decarbonizzazione a lungo termine aveva fatto esplodere il conflitto tra Stati occidentali e orientali in Europa. In quell’occasione, la Polonia si era opposta alla richiesta del cancelliere tedesco Angela Merkel affinché l’UE raggiungesse l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050. Anche in quel frangente, la questione sollevata dal presidente del Consiglio dei ministri polacco, Mateusz Morawiecki, riguardava la necessità di predisporre dei pacchetti di compensazioni per gli Stati membri.

La sua posizione era stata appoggiata dal primo ministro ceco, Andrej Babis, il quale aveva inoltre espresso preoccupazione per la competitività europea in ambito economico, specie in assenza di comparabili impegni sulla decarbonizzazione da parte di altri paesi, compresa la Cina. Anche il presidente ungherese Viktor Orban aveva appoggiato l’opinione del presidente del Consiglio polacco in merito alla necessità di regolamentare degli incentivi per la “trasformazione verde”.

 

>>Leggi anche Zero emissioni entro 2050: Paesi di Visegrad bloccano l’accordo al Consiglio Ue<<

 

Per tale ragione, il ministro dell’energia polacco esclude che il paese possa raggiungere l’obiettivo di aumentare la percentuale di energie rinnovabili nel mix energetico al 21% entro il 2030.