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Dalla green economy fino a 60 mln di posti di lavoro

(Rinnovabili.it) – La transizione verso un’economia più verde potrebbe generare dai 15 ai 60 milioni di nuovi posti di lavoro a livello globale nei prossimi due decenni e far uscire decine di milioni di lavoratori dalla povertà. A riferirlo è il nuovo rapporto redatto dal Green Jobs Initiative, dal titolo “Lavorare per lo sviluppo sostenibile: opportunità di lavoro dignitoso e di inclusione sociale in una economia verde”. Lo studio afferma che, in tema green job ed occupazione sostenibile, molto può essere fatto con il giusto insieme di politiche.

“Il modello di sviluppo attuale ha dimostrato di essere inefficiente e insostenibile, non solo per l’ambiente, ma anche per le economie e le società”, ha dichiarato Il Direttore Generale dell’ILO Juan Somavia“Abbiamo urgente bisogno di passare ad un percorso di sviluppo sostenibile con un insieme coerente di politiche mettendo al centro persone e salute del pianeta”. Il rapporto – pubblicato quasi quattro anni dopo il primo studio del Green Jobs Initiative – esamina l’impatto che l’ecologizzazione dell’economia può avere sull’occupazione, sui redditi e lo sviluppo in generale. Almeno la metà della forza lavoro a livello mondiale – l’equivalente di 1,5 miliardi di persone – sarà interessata dal processo di Green Growth e mentre otto settori chiave svolgeranno il ruolo centrale: agricoltura, silvicoltura, pesca, energia, produzione ad alta intensità di risorse, riciclaggio, edilizia e trasporti.

Decine di milioni di green job sono già stati creati da questa trasformazione. Ad esempio, il settore delle energie rinnovabili oggi impiega quasi 5 milioni di lavoratori, oltre il doppio di quelli registrati tra il 2006 e il 2010. Nella sola UE, 14,6 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti in materia di tutela della biodiversità e la riabilitazione delle risorse naturali e foreste. Mentre gli investimenti internazionali (30 miliardi di dollari/anno) mirati alla riduzione della deforestazione e del degrado delle foreste sono in grado di sostenere fino a 8 milioni di lavoratori a tempo pieno nei paesi in via di sviluppo. Uno degli esempi win-to-win è rappresentato dal programma di ristrutturazione edilizia per l’efficienza energetica tedesco: ha mobilitato 100 miliardi di investimenti, ma sta riducendo le bollette energetiche, evitando emissioni e creando 300.000 posti di lavoro diretti all’anno.

“La sostenibilità ambientale non mina il lavoro, come talvolta viene affermato – ha aggiunto Somavia. – Al contrario, se adeguatamente gestita, può portare a maggiore e migliore occupazione, alla riduzione della povertà e dell’inclusione sociale”.

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