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Dagli RSU un carburante ad alto potere energetico

(Rinnovabili.it) – Ottenere carburante ecologico ad alto rendimento processando la frazione residua della gestione dei rifiuti urbani. Ci sta pensando un consorzio di imprese e di centri di ricerca guidato da Urbaser e formato da CEMEX, APPLUS, ITENE e CIEMAT impegnati nello studio del progetto proCSR con lo scopo di trovare tecnologie in grado di recuperare l’energia contenuta nei rifiuti solidi urbani. Attualmente i RSU che non possono essere trattati o riciclati correttamente vengono conferiti in discarica dopo essere stati separati da tutti quei materiali che invece possono tornare a nuova vita come metalli, plastica vetro e carta e dopo aver portato nei siti di compostaggio la frazione organica che solitamente equivale al 68% del totale raccolto.

I dati, rilasciati dal Ministero dell’Ambiente, indicano inoltre che di quanto gettato il 65% è materiale inerte mentre il 35% può essere compostato in quanto frazione organica. L’obiettivo di questo consorzio è quello di ottenere dalla frazione recuperata non riciclabile e non compostabile del combustibile solido (CSR) di altissima qualità che può essere utilizzato in vari settori che necessitano di particolare potenza. Tra queste l’industria del cemento che in questo modo potrebbe ottenere una riduzione dei costi energetici pari al 30-40%.

 

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