In programma nella città pugliese la manifestazione, organizzata dal Comitato omonimo, contro le nuove trivellazioni petrolifere previste nel Mar Adriatico.
“Temiamo per le sorti dei grandi vertebrati come i delfini e i cetacei che potrebbero essere seriamente minacciati dal forte impatto inquinante dell’attività antropica, con danni sugli esseri viventi di carattere teratogeno, mutageno e cancerogeno. Bisogna quindi procedere nel rigoroso rispetto del principio comunitario di precauzione in tutte le fasi autorizzative”, ha dichiarato Mauro Sasso, consigliere regionale del WWF Puglia referente per la Biodiversità, “chiedendo innanzitutto che le amministrazioni preposte non avallino escamotage come la frammentazione artificiosa delle istanze che fanno parte di un unico progetto di ricerca, e che dovrebbe essere sottoposto ad un’unica e coordinata valutazione degli impatti sull’ambiente”.
Proprio la Regione Puglia ha recentemente presentato in Parlamento una proposta di legge che vieta nuove attività di trivellazione, ricerca e coltivazione nell’Adriatico. Il WWF ricorda che in media, annualmente, vengono riversate solo nei nostri mari dalle 100 alle 150 mila tonnellate di greggio, esclusi gli incidenti, con valori pari a 38 mg/m2 di quantità di catrame presente in mare aperto.