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Verso un’agricoltura amica dell’ambiente

Gli Stati Generali della Green economy(Rinnovabili.it) – “L’agricoltura, con le sue imprese che danno occupazione, ha un ruolo centrale nel quadro di uno sviluppo sostenibile dell’economia”. Questo il fulcro della VII Assemblea programmatica degli Stati generali della green economy. Riunito oggi a Roma , il gruppo di lavoro si è dedicato al tema dello sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica, stilando anche questa volta la road map per rendere i campi italiani soluzione delle attuali sfide ambientali ed economiche. Risorse primarie sempre più limitate, perdita del suolo, biodiversità a rischio dati occupazionali preoccupanti sono solo alcuni dei problemi che un’agricoltura più sostenibile può aiutare ad affrontare, riducendo gli sprechi, combattendo il degrado ambientale e salvaguardando la redditività.

“L’unico antidoto – ha dichiarato Stefano Masini, Responsabile dell’area Ambiente e Territorio di Coldiretti e coordinatore del gruppo di lavoro ‘Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica’è fare più agricoltura, contrastando fenomeni di delocalizzazione e di impoverimento del Paese in termini economici, di identità ed occupazionali. Per questo occorre promuovere filiere corte, tutelando la biodiversità, preservando e diffondendo conoscenze, cultura e tradizioni locali, rafforzare la manutenzione del territorio, consapevoli delle caratteristiche e delle identità”. Su questo fronte all’Italia non manca l’esperienza; solo il settore del biologico offre 48.000 posti di lavoro nel segmento agricolo e opera sul 9% di superficie coltivata.

“Il nostro settore – ha sottolineato Confagricolturadovrà far fronte all’aumento della domanda di cibo, producendo di più con meno risorse, diminuendo contemporaneamente gli sprechi, con una gestione sostenibile delle risorse naturali e con una qualità ecologica  sempre più elevata dei prodotti e dei processi produttivi. Una sfida che riguarda tutto il settore, dalla vendita diretta dei prodotti agricoli, fino alla distribuzione organizzata ed alla esportazione del ‘made in Italy’ nel mondo”. E per affrontarla nel migliore dei modi e accelerare l’avvento di una green economy a 360 ° che l’Assemblea ha stilato 13 proposte in grado di incidere sulla valorizzazione dell’agricoltura nella tutela dell’ambiente.

1 – Rimuovere gli ostacoli normativi, che tuttora ritardano gli obiettivi di razionalizzazione e di ecoefficienza delle filiere;

2 – Preservare la destinazione d’uso e arrestare il consumo del suolo agricolo, anche attraverso la destinazione diversa da quella corrente degli oneri di urbanizzazione, in specie da impiegare per obiettivi di tutela e di riqualificazione ambientale;

3 – Promuovere la multifunzionalità e la pluriattività nelle aree agricole, in particolare affidando alle imprese agricole la fornitura di beni e servizi diretti alla manutenzione dei beni comuni;

4 – Tutelare le risorse naturali a garanzia della biodiversità con la collaborazione di agricoltori destinatari di misure fiscali agevolate;

5 – Avviare un piano di opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza e alla stabilità del territorio, anche utilizzando risorse già destinate alle cosiddette grandi opere rimaste incompiute o non autorizzate;

6 – Introdurre un complesso di misure creditizie e fiscali in grado di incidere sul costo del lavoro al fine di favorire l’assunzione di giovani nonché sostenere l’acquisto dei prodotti green;

7 – Affermare il valore della precauzione e della prevenzione nella modalità di utilizzazione delle risorse, con particolare riguardo all’impiego di tecnologie innovative;

8 – Promuovere lo sviluppo delle agroenergie tramite impianti di microgenerazione e di piccola taglia operanti nel raggio di una filiera corta con utilizzo prevalente di residui di produzione presenti sul territorio;

9 – Salvaguardare l’uso della risorsa idrica attraverso l’incentivazione di modalità razionali di irrigazione attraverso il riutilizzo delle acque e la costruzione di piccoli invasi;

10 – Promuovere le pratiche che consentano di aumentare e mantenere la fertilità organica del suolo e il sequestro di carbonio;

11 – Costruire un quadro trasparente di regole nella comunicazione al consumatore delle caratteristiche degli alimenti, della loro origine territoriale e delle modalità dei processi di produzione al fine di promuovere scelte responsabili;

12 – Promuovere l’agricoltura biologica e le altre attività di elevata qualità ecologica per salvaguardare le aree rurali, incrementare il reddito delle attività agricole, fermare la fuga dei giovani dalle campagne e incrementare l’occupazione giovanile;

13 – Migliorare l’attenzione alla legalità nel settore agricolo e nei territori rurali e montani, ponendo a servizio della collettività risorse e uomini con la capacità di analizzare, investigare e penetrare le nuove frontiere della criminalità anche attraverso la moderna e rivisitata funzione del poliziotto di campagna.

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