Dall’ultima Assemblea Programmatica “Una road map in 13 tappe per uno Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica”
“L’unico antidoto – ha dichiarato Stefano Masini, Responsabile dell’area Ambiente e Territorio di Coldiretti e coordinatore del gruppo di lavoro ‘Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica’ – è fare più agricoltura, contrastando fenomeni di delocalizzazione e di impoverimento del Paese in termini economici, di identità ed occupazionali. Per questo occorre promuovere filiere corte, tutelando la biodiversità, preservando e diffondendo conoscenze, cultura e tradizioni locali, rafforzare la manutenzione del territorio, consapevoli delle caratteristiche e delle identità”. Su questo fronte all’Italia non manca l’esperienza; solo il settore del biologico offre 48.000 posti di lavoro nel segmento agricolo e opera sul 9% di superficie coltivata.
“Il nostro settore – ha sottolineato Confagricoltura – dovrà far fronte all’aumento della domanda di cibo, producendo di più con meno risorse, diminuendo contemporaneamente gli sprechi, con una gestione sostenibile delle risorse naturali e con una qualità ecologica sempre più elevata dei prodotti e dei processi produttivi. Una sfida che riguarda tutto il settore, dalla vendita diretta dei prodotti agricoli, fino alla distribuzione organizzata ed alla esportazione del ‘made in Italy’ nel mondo”. E per affrontarla nel migliore dei modi e accelerare l’avvento di una green economy a 360 ° che l’Assemblea ha stilato 13 proposte in grado di incidere sulla valorizzazione dell’agricoltura nella tutela dell’ambiente.
1 – Rimuovere gli ostacoli normativi, che tuttora ritardano gli obiettivi di razionalizzazione e di ecoefficienza delle filiere;
2 – Preservare la destinazione d’uso e arrestare il consumo del suolo agricolo, anche attraverso la destinazione diversa da quella corrente degli oneri di urbanizzazione, in specie da impiegare per obiettivi di tutela e di riqualificazione ambientale;
3 – Promuovere la multifunzionalità e la pluriattività nelle aree agricole, in particolare affidando alle imprese agricole la fornitura di beni e servizi diretti alla manutenzione dei beni comuni;
4 – Tutelare le risorse naturali a garanzia della biodiversità con la collaborazione di agricoltori destinatari di misure fiscali agevolate;
5 – Avviare un piano di opere e infrastrutture dirette alla messa in sicurezza e alla stabilità del territorio, anche utilizzando risorse già destinate alle cosiddette grandi opere rimaste incompiute o non autorizzate;
6 – Introdurre un complesso di misure creditizie e fiscali in grado di incidere sul costo del lavoro al fine di favorire l’assunzione di giovani nonché sostenere l’acquisto dei prodotti green;
7 – Affermare il valore della precauzione e della prevenzione nella modalità di utilizzazione delle risorse, con particolare riguardo all’impiego di tecnologie innovative;
8 – Promuovere lo sviluppo delle agroenergie tramite impianti di microgenerazione e di piccola taglia operanti nel raggio di una filiera corta con utilizzo prevalente di residui di produzione presenti sul territorio;
9 – Salvaguardare l’uso della risorsa idrica attraverso l’incentivazione di modalità razionali di irrigazione attraverso il riutilizzo delle acque e la costruzione di piccoli invasi;
10 – Promuovere le pratiche che consentano di aumentare e mantenere la fertilità organica del suolo e il sequestro di carbonio;
11 – Costruire un quadro trasparente di regole nella comunicazione al consumatore delle caratteristiche degli alimenti, della loro origine territoriale e delle modalità dei processi di produzione al fine di promuovere scelte responsabili;
12 – Promuovere l’agricoltura biologica e le altre attività di elevata qualità ecologica per salvaguardare le aree rurali, incrementare il reddito delle attività agricole, fermare la fuga dei giovani dalle campagne e incrementare l’occupazione giovanile;
13 – Migliorare l’attenzione alla legalità nel settore agricolo e nei territori rurali e montani, ponendo a servizio della collettività risorse e uomini con la capacità di analizzare, investigare e penetrare le nuove frontiere della criminalità anche attraverso la moderna e rivisitata funzione del poliziotto di campagna.