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Unomattina, riflettori puntati sull’allarme ONU

Unomattina, riflettori puntati sull’allarme ONU

 

(Rinnovabili.it) – Dall’allarme climatico lanciato dall’Onu alle soluzioni verdi che, già oggi, a livello locale stanno implementando la lotta alle emissioni. Di questo si è discusso nel nuovo appuntamento con le Econews su Unomattina. La rubrica, curata con la collaborazione del direttore di Rinnovabili.it Mauro Spagnolo, non poteva che affrontare gli attesi risultati del vertice ONU di Copenhagen. Dalla riunione danese, infatti, è uscito il primo documento di sintesi dei lavori dell’IPCC sui cambiamenti climatici, documento che riporta soprattutto una richiesta: agire ora sulla riduzione delle emissioni prima che sia troppo tardi. E “non è la prima volta che le Nazioni Unite lanciano questo tipo di avvertimenti”, ma quello che è emerso per la prima volta dal nuovo report è un’esposizione chiara e inoppugnabile di come stanno effettivamente cose sul piano climatico. Il documento, continua Spagnolo, “riporta anche le strade per uscire da questa situazione, percorsi sostenibili individuati in questi anni dagli esperti ONU”. Nonostante le concentrazioni record raggiunte in questi anni a tutto oggi le nazioni non sono ancora riuscite ad accordarsi un patto di riduzione delle emissioni globali globalmente vincolante. Gli appuntamenti da perdere, sottolinea il direttore di Rinnovabili.it, sono “questo dicembre a Lima e il Prossimo anno a Parigi, per la COP 21 dell’UNFCCC, vera e propria ultima spiaggia per il futuro climatico mondiale”.

 

E dall’azione su larga scala si è passati a quella su piccola scala, anzi piccolissima. La rubrica ha affrontato, infatti, il tema degli orti urbani. Il fenomeno nato nell’Europa del nord, ha finalmente contagiato anche il Belpaese, che oggi conta, come ha spiegato Mauro Spagnolo ben 57 comuni italiani dove è stato realizzato un progetto o un’iniziativa di urban gardening. Si tratta di virtuose realtà dove per i cittadini che lo richiedono al proprio comune, hanno la possibilità di avere in dotazione per un periodo limitato un terreno da coltivare. Un impegno, a conti fatti, contro il degrado urbano ed “estetico”, ma anche dalla forte vale valenza sociale, “permettendo ad una famiglia anche in questi tempi economicamente difficili, di approvvigionarsi in maniera autonoma realizzando il proprio orticello”.

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