Il Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 66 organizzazioni di imprese green, ha presentato al Governo, in vista del semestre di presidenza italiana della Ue, un pacchetto di proposte per la green economy.
Il pacchetto che verte su sei argomenti: fiscalità ecologica, clima e energia, agricoltura sostenibile, risorse idriche, rifiuti, crescita e occupazione verde è stato presentato ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, al Presidente del Consiglio e al Sottosegretario con delega agli Affari europei e al Parlamento (ai Presidenti delle Commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato).
Ecco una sintesi delle proposte:
Le misure europee di fiscalità ecologica sono utili sia per migliorare l’efficacia delle politiche ambientali, sia per alleggerire la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Il Consiglio nazionale della green economy propone di dare attuazione pratica alle ripetute indicazioni — provenienti dall’OCSE e dalla UE stessa — per identificare e rimuovere i sussidi pubblici dannosi per l’ambiente attualmente esistenti, di dare attuazione agli indirizzi di contabilità ambientale per misurare il valore del capitale naturale e dei servizi eco-sistemici, per quantificare il costo economico del loro deterioramento, per integrare la contabilità ambientale nei processi e nei conteggi economici e di bilancio, di varare un programma di riforma della fiscalità generale integrato con quella ambientale che sia incentrato su uno spostamento significativo della tassazione dal lavoro all’ambiente, almeno 10 punti di gettito in 5 anni; di promuovere una valutazione dell’efficacia degli strumenti fiscali e parafiscali attualmente operanti a livello europeo, a cominciare dall’ETS per i grandi impianti e dall’Euro-Vignette per i trasporti fino ai crediti di carbonio derivanti dal compostaggio dei rifiuti organici e lavorare a una proposta per un nuovo sistema integrato, anche basato su un meccanismo Carbon Tax, che sia efficace ai fini del raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali.
Il Consiglio nazionale della green economy propone inoltre di sostenere incisive misure europee per il clima e l’energia con l’identificazione di tre target distinti — ambiziosi e legalmente vincolanti — per le emissioni di gas serra, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica e la ripartizione degli impegni tra gli Stati Membri attraverso un meccanismo di burden sharing che includa anche meccanismi periodici di verifica dei risultati associati a sistemi premiali o sanzionatori.
Nell’ambito della nuova Pac di promuovere modelli di agricoltura sostenibile e di qualità, di portare a termine la revisione del regolamento sulla produzione biologica Reg. (CE) 834/2007 razionalizzando i sistemi di controllo, ampliando gli strumenti destinati alla costituzione di reti territoriali vocate, stimolando la costituzione di mercati di prossimità, promuovendo la comunicazione rivolta ai consumatori e rafforzando le attività di ricerca e di sostenere l’azione del Ministro dell’Ambiente nella direzione di affermare il principio della sovranità alimentare e quindi della libertà dei singoli Stati membri di scegliere la propria strategia agro-alimentare potendo prevedere l’esclusione dell’utilizzo degli OGM.
Il Consiglio propone inoltre di sostenere un’iniziativa europea per il riutilizzo delle acque reflue soprattutto per uso agricolo e industriale per i quali ad oggi non esistono standard comuni relativi al loro impatto ambientale e sanitario.
Il Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee costituisce un importante opportunità per affrontare questa tematica in quanto la Commissione intende proporre entro il 2015 delle misure per incoraggiare il riutilizzo delle acque. Propone inoltre di affrontare i nodi aperti a livello europeo in materia di rifiuti dando attuazione alle linee guida europee per la prevenzione della produzione dei rifiuti, rafforzando a livello europeo il GPP al fine di rendere effettivo e raggiungibile, per le pubbliche amministrazioni, l’obiettivo del 50% di acquisti pubblici verdi; rafforzando il principio della responsabilità estesa del produttore, con il coinvolgimento anche di quelle filiere dove ancora non si applica; innalzando gli obiettivi di riciclo e fissando obiettivi specifici anche per la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici.
Richiede, infine di rafforzare a livello europeo le politiche per una green economy dando seguito alla Comunicazione della Commissione europea sulla creazione di posti di lavoro nell’economia ‘verde’ di prossima adozione e il lavoro fino ad ora svolto per lo sviluppo di indicatori ambientali e sociali, nell’ambito del progetto europeo per il cosiddetto superamento del PIL’ che si pone l’obiettivo di ampliare il dibattito sul benessere umano a dimensioni diverse da quella esclusivamente economica.
Il documento ufficiale è visionabile qui. Il Coordinamento FREE, di cui ANTER è tra i soci fondatori, siede a pieno titolo nel Consiglio Nazionale della Green Economy dalla fine del 2012.