Creare una “banca dati mondiale” dei prodotti agroalimentari, questa la finalità della piattaforma tecnologica offerta alla comunità scientifica internazionale attraverso il coordinamento del CNR.
In realtà questo nuovo strumento avrà due obiettivi principali:
- Utilizzando per tutti gli alimenti la tecnologia che rilascia già oggi il “passaporto digitale”, consentire al comparto industriale, agli enti preposti al controllo della salute e sicurezza del cibo e ai consumatori di ottenere una completa tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni, secondo regole e standard internazionali in materia di sicurezza, qualità e origine degli alimenti;
- arrivare allo sviluppo condiviso di una “Carta Costituzionale” dell’agroalimentare, come eredità dell’Expo 2015, contenente le regole e le buone pratiche condivise a livello globale per la sicurezza del cibo in tutto il pianeta, che nel 2025 toccherà gli 8 miliardi di persone.
Sono gli obiettivi di Safety for Food, il progetto promosso da Cisco Systems Italy srl e Penelope Spa, patrocinato da Expo 2015 e presentato ieri a Milano, nella sede del Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, insieme al CNR, ai Ministeri delle Politiche Agricole alimentari e forestali e della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità, all’Agenzia per l’Italia Digitale (Presidenza Consiglio dei Ministri), e a Italia Sostenibile. Un progetto ambizioso e innovativo, anche per le stesse aziende che lo hanno proposto e hanno deciso di investirvi, che individua nei temi della qualità, sicurezza e salubrità alimentare l’esigenza di un’adozione su larga scala delle tecnologie digitali quali supporto alle decisioni nel controllo e governo di processi industriali complessi, a beneficio delle aziende, delle istituzioni e dei consumatori. E che per questo hanno deciso di mettere a disposizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che è advisor scientifico della Piattaforma, questo prezioso ambiente di collaborazione e di condivisione, attraverso cui aprire, prima di Expo 2015, uno spazio di confronto dove la comunità scientifica globale possa incontrarsi “ in rete” ed elaborare le regole per la “Carta Costituzionale dell’Agroalimentare”.
“Expo 2015 – ha detto il Presidente del CNR, Luigi Nicolais, – è la dimostrazione che la scienza, il trasferimento delle conoscenze sono fondamentali per gli obbiettivi della manifestazione, in generale, e in particolare per il raggiungimento di un documento sul cibo, fondamentale per l’umanità. E dimostrano – ha aggiunto il presidente del CNR – che c’è un progetto nel quale tante istituzioni si sono impegnate per dimostrare la forza della qualità del sistema Italia, che avrà visibilità mondiale”. Come si arriverà alla formulazione del protocollo? “La metodologia è quella di una sorta di ‘Kyoto dell’alimentazione’, molto più inclusiva rispetto agli accordi sui cambiamenti climatici”, ha spiegato Francesco Loreto, Direttore del Dipartimento di Scienze bio- agroalimentari del CNR. “Sarà messo a punto un questionario sulle emergenze per la sicurezza alimentare, formulato da ricercatori a livello nazionale, che sarà inviato agli specialisti dell’Unione Europea e successivamente degli altri paesi del mondo. Il tutto accompagnato da una piattaforma social, come momento di confronto aperto a tutti coloro che vorranno intervenire nel dibattito”.
I rischi connessi al cibo sono molti: da quello legato al recupero degli alimenti, all’aumento delle infezioni virali e da micotossine, all’incidenza del global warming nella diffusione di nuove patologie. “Il documento – ha aggiunto Loreto – che si rivolge soprattutto ai paesi emergenti, ancora carenti di normative nel settore, vuole includere anche nel senso di assicurare cibo in quantità e qualità adeguate alla gran parte di popolazione umana che oggi ne è priva e che in futuro potrebbe drammaticamente aumentare”. Per Livia Pomodoro, Presidente del Centro diritto alimentazione Expo 2015, un segno da lasciare per il futuro dell’Expo 2015 potrebbe essere rappresentato dal raggiungimento di una Convenzione sulle regole minime per il diritto al cibo, da firmare fra i paesi partecipanti ad Expo 2015 entro il 2020, anno dell’Expo di Dubai.
Un progetto salutato con favore da Diana Bracco, Presidente Expo 2015 e Commissario Generale del Padiglione Italia, che ha sottolineato come l’Expo offrirà l’occasione, nel Padiglione Italia, di valorizzare tante competenze scientifiche e manageriali italiane. Quelle stesse che Agostino Santoni, AD di Cisco Italia, ha citato ricordando che il progetto Safety for Food “completa un circolo virtuoso che può realizzare ciò che noi riteniamo debba essere il risultato finale dell’adozione della tecnologia: ovvero la produzione di un impatto positivo generalizzato, capace di creare sviluppo economico e sviluppo umano globalmente sostenibile”.
Un intreccio complesso, “che crea valore attraverso nuove connessioni fra persone, dati, processi, elementi del mondo fisico, esempio reale di ciò che può nascere dall’“Internet of Everything”. E che Francesco Marandino, Amministratore di Penelope – soltanto pochi anni fa una start- up innovativa di punta – ha così sintetizzato, ricordando il contributo alla definizione del progetto Safety for Food con Cisco, grazie al brevetto ValueGo®: “un brevetto che rappresenta un sistema integrato di tracciamento e garanzia “web centrico” che segue tutte le fasi delle singole filiere produttive, dall’origine al consumo, con un processo semplificato di lettura delle informazioni che consente al consumatore, attraverso l’opportuna interrogazione dell’etichetta intelligente riportata sull’articolo che si intende acquistare, di poter accedere in tempo reale ai dati relativi alla storia del prodotto. Un sistema – ha sottolineato – che di fatto ha introdotto un nuovo strumento per la lotta alla contraffazione e per la salute dei cittadini, il “Passaporto digitale dei prodotti agroalimentari”. Con altri strumenti, quelli della divulgazione, il Direttore Generale del Museo della Scienza Leonardo da Vinci, Fiorenzo Galli, ha ricordato l’impegno che da anni l’istituzione dispiega nella diffusione delle conoscenze e della consapevolezza sui temi dell’alimentazione, della sicurezza dei cibi e della trasparenza