(Rinnovabili.it) – Stasera Roma ospita Cobat e il Comitato EvK2CNR per dare spazio, nella suggestiva cornice di Palazzo Ruspoli, alle conclusioni della spettacolare missione TOP RECYCLING, tenutasi in Nepal.
La missione è andata a buon fine e le batterie esauste dei moduli fotovoltaici del Laboratorio Osservatorio Piramide voluto nel 1987 da Ardito Desio sono state sostituite correttamente. In questo modo grazie ai moduli fotovoltaici di Vipiemme Solar e agli accumulatori di Fiamm il Laboratorio avrà a disposizione l’energia di cui ha bisogno. Il materiale, per circa 15 tonnellate complessive, è stato trasportato dall’Italia a Kathmandu in aereo e poi fino a Lukla (2.860 metri di altezza), dove preso in consegna da oltre 100 sherpa e da altrettanti yak è stato trasportato con il pericolo di condizioni meteo davvero proibite, fino alla Piramide. “Nonostante le avverse condizioni climatiche, per la coda monsonica con pioggia, nebbia e basse temperature – racconta Giancarlo Morandi, presidente del Cobat, la missione si è conclusa con successo. Una parte dei moduli fotovoltaici e degli accumulatori ancora funzionanti, che sono stati sostituiti da modelli tecnologicamente più avanzati, sono stati donati a due cooperative di Dinboche, a 4.200 metri di quota, nella Khumbu Valley. Nascerà una “Community Solar Station” che rifornirà di elettricità gli abitanti del paese per almeno 10 anni”.
L’incontro programmato per stasera oltre a mettere a disposizione degli invitati la raccolta delle fotografie scattate durante la missione, fruibili dai cittadini il 10 dicembre 2013 dalle ore 10.00 alle ore 17.00, sarà l’occasione per aprire un costruttivo dibattito relativo all’importanza della salvaguardia e tutela degli ambienti montani insieme ad alcuni dei noti dell’iniziativa tra cui Giancarlo Morandi, Presidente Cobat Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo, Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Agostino Da Polenza, Presidente Comitato EvK2CNR e Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Legambiente.
Durante i 18 giorni di spedizione oltre alle fotografie è stato girato un video documentario che verrà proiettato proprio stasera per dare un quadro completo di quanto fatto. Il viaggio, conclusosi sul versante nepalese del Monte Everest a quota 5050 metri offre agli esperti un territorio ideale per lo studio del cambiamento climatico e delle variazioni ambientali.