(Rinnovabili.it) – L’industria verde italiana ha bisogno di una piattaforma di aggregazione e di internazionalizzazione. Lo hanno affermato gli esperti a margine del workshop annuale di TERNI Research tenutosi stamane nella sede di Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte (Milano).
Gli interventi hanno portato verso un’unica consapevolezza, l’industria green è la chiave della ripresa economica, volano della crescita del made in Italy e della produzione sostenibile. “E’ per questa ragione che TerniEnergia, – ha sottolineato il presidente Neri – , si candida a rappresentare una piattaforma di convergenza per l’aggregazione in un settore ancora troppo frammentato” si legge nel comunicato stampa diffuso.
Durante il suo intervento il presidente di TerniEnergia ha anche evidenziato la crescente tendenza all’internazionalizzazione come segnale che la nostra industria ha tutte le carte in regole per guardare ai mercati esteri.
Gestire in maniera efficiente la risorsa idrica potrà portare ad importanti sviluppi a livello globale delle aziende nazionali, è stato affermato. “La crescita della domanda di acqua – ha concluso Neri – rappresenta uno dei problemi più rilevanti per il futuro, data la crescita della domanda a livello globale e il calo della disponibilità. Una criticità che può trasformarsi in opportunità se la green industry italiana saprà rispondere con la ricerca, lo sviluppo di soluzioni innovative sostenibili, l’impiego delle migliori tecnologie in contesti di sviluppo e nei sud del mondo”.
In chiusura dell’evento il report sul settore cleantech e sulle operazioni di fusione e acquisizione curato da EnVent Independent Financial Advisor ha messo in evidenza l’andamento in crescita del numero delle nuove operazioni.
“L’attività di fusioni e acquisizioni (M&A) nel Cleantech a livello globale dal 2006 è cresciuta in valore del 16% annuo sino a circa 42 USD e in numero del 9% annuo sino a circa 400 operazioni nel 2011– ha aggiunto Franco Gaudenti, managing partner di EnVent -; anche nel 1H2012 le operazioni di acquisizione effettuate risultano in progresso in numero e valore. Per contro in Europa, che ha conosciuto una intensa attività di M&A nel 2011, si assiste a un rallentamento delle operazioni concluse nella prima metà del 2012. La maturazione industriale sta infatti determinando una crescente attività di M&A anche con ricorso al mercato dei capitali primario e secondario, a conferma della crescente attrattività del settore per gli investitori”.