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Summit sul clima, a Varsavia si “tossisce per il carbone”

Le associazioni ambientaliste hanno messo in scena una provocatoria protesta davanti al Ministero dell'Economia polacco, sede della COP19 per esprimere la loro indignazione contro il “carbone pulito”

Summit sul clima, a Varsavia si “tossisce per il carbone” (foto di 350.org)(Rinnovabili.it) – Questa mattina a Varsavia, la voce dell’attivismo ambientale si è fatta sentire forte e chiara. Klima Allianz, 350.org, Amici della Terra, Oxfam, ActionAid, WWF, Greenpeace e altre ONG hanno inscenato davanti al Ministero dell’Economia polacco – sede della COP19 dell’Unfccc – una provocatoria protesta per esprimere la loro indignazione contro il governo polacco che ospita il summit sul clima mentre allo stesso tempo promuove il carbone come fonte di energia. Negli stessi giorni dei negoziati internazionali, e per giunta nella stessa location, Varsavia ha deciso di ospitare il vertice mondiale sul “carbone pulito”, l’International Coal and Climate Summit, evidenziando quella che da molti è stato bollato come un imperdonabile controsenso. “I negoziati di Varsavia si svolgono quando le prove scientifiche evidenziano il ruolo centrale che i combustibili fossili, e in particolare il carbone, hanno come principale fonte di inquinamento del clima”, hanno dichiarato questa mattina le associazioni ribadendo una semplice realtà: non esiste una cosa come il carbone pulito.

 

E per sottolineare ancora meglio il concetto, all’ingresso della conferenza COP, gli attivisti hanno organizzato una provocatoria manifestazione per mettere in evidenza il trattamento speciale riservato all’industria del carbone da parte del governo polacco nel corso dei negoziati. Sotto il fronte comune di #Cough4Coal ai delegati in arrivo è stato chiesto di camminare su un tappeto verde simbolo dell’energia pulita, mentre su un tappeto rosso attivisti ben vestiti, che rappresentano il governo polacco, hanno accolto l’industria del carbone, raffigurato da attivisti che indossavano maschere a forma di centrali a carbone. Gli scienziati sono stati chiari, avremo bisogno di mantenere sottoterra almeno i due terzi, e più probabilmente oltre l’80%, dei combustibili fossili noti se vogliamo mantenere l’aumento del riscaldamento globale sotto l’obiettivo concordato di 2° C.

 

“In questo contesto – hanno detto le associazioni – è profondamente problematico che il processo di pre-COP e gli attuali negoziati hanno dato risalto e privilegio alle grandi aziende  che hanno investito ingenti risorse in progetti sui combustibili fossili: estrazione del petrolio nella regione artica, sfruttamento delle sabbie bituminose o all’ampliamento dello uso del carbone, piuttosto che le aziende che stanno passando a fonti energetiche più pulite. Di particolare interesse è il modo in cui il governo polacco ha consentito la sponsorizzazione commerciale per COP19 e un maggiore accesso per le grandi aziende dei combustibili fossili e gli interessi industriali di ampi aspetti della COP. Si tratta di un cambiamento senza precedenti e altamente preoccupante per la modalità di funzionamento per il processo di clima dell’UNFCCC”.