(Rinnovabili.it) – Si sono aperti questa mattina i tanto attesi Stati generali della Green Economy, ospitati da Rimini Fiera in occasione della manifestazione Ecomondo.
Due giorni di intense attività durante i quali verranno presentate le 10 proposte programmatiche elaborate dal Consiglio Nazionale della Green Economy con il supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, per attivare uno sviluppo sostenibile, una ripresa economica ed ecologica del nostro Paese, senza gravare ulteriormente sulla pressione fiscale.
Dieci Priorità emerse dalle 79 proposte approvate dal Consiglio e sviluppate nel corso di due anni di attività attraverso 10 Assemblee nazionali Programmatiche che hanno permesso di tracciare il decalogo delle misure necessarie per attuare un vero “Green New Deal per l’Italia”:
1. una riforma fiscale in chiave ‘eco’: per eliminare gli incentivi alle attività economiche con impatto negativo sull’ambiente, orientandosi a favore di misure fiscali ecologiche (road pricing, carcon tax)
2. migliorare l’utilizzo delle risorse europee e strumenti finanziari innovativi: attivando un programma nazionale che punti a supportare un migliore utilizzo dei fondi europei;
3. investimenti in infrastrutture verdi difesa del suolo e risorse idriche: puntando su investimenti che si ripagano con la riduzione dei costi economici e ambientali, per ridurre i rischi delle crisi climatiche e per tutelare la biodiversità;
4. misure per sviluppare attività di riciclo dei rifiuti: premiando le buone pratiche di smaltimento dei rifiuti differenziati e promuovendo vere e proprie pratiche di riciclo, anche attraverso una tariffazione puntuale;
5. efficienza e risparmio energetico: partendo dalla stabilizzazione permanente dell’ecobonus al 65% e valorizzando l’uso ambizioso e rigoroso degli standard tecnologici;
6. fonti energetiche rinnovabili: fissando obiettivi da raggiungere al 2030 attraverso la riduzione dei costi di produzione, la semplificazione delle norme e la premialità fiscale e finanziaria;
7. filiere agricole di qualità ecologica: per puntare sulla filiera corta ottenuta con processi sostenibili, mirata anche a promuovere la manutenzione e la fruizione del territorio;
8. rigenerazione urbana e consumo del suolo: la ristrutturazione, il riuso, il rifacimento e la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, per limitare il consumo del suolo, intervenendo anche a favore della bonifica delle aree industriali dismesse;
9. mobilità sostenibile: attivando un fondo alimentato dai pedaggi stradali e differenziato in base alle emissioni ed alla congestione, per finanziare lo sviluppo di nuove infrastrutture per la mobilità sostenibile, piste ciclabili, car sharing, mezzi pubbici e veicoli a gas, ibridi ed elettrici;
10. occupazione giovanile green: forse uno dei punti più importanti fissati dal decalogo. Il Piano deve prevedere una riduzione per tre anni del prelievo fiscale e contributivo dei giovani, per ricollocarli all’interno di una filiera green che valorizzi il Made in Italy e le rispettive professionalità.
“Il pacchetto di proposte – ha detto Edo Ronchi, componente del Consiglio Nazionale della Green Economy – ha la finalità di riuscire a sviluppare una green economy in grado di attivare un vero e proprio green New Deal per l’Italia. Per ogni tipo di misura del pacchetto si è individuata non solo la spesa, ma anche la copertura, a partire da una riforma della fiscalità in chiave ecologica. Sono fermamente convinto che la green economy abbia particolari potenzialità in Italia”.
Ad aprire i lavori mattutini degli Stati generali della Green Economy, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando chiamato ad esprimersi in veste Istituzionale sul “Pacchetto di misure” presentato in occasione dell’evento.
Fortemente convinto della cruciale ruolo ricoperto dalla green economy a livello nazionale, il Ministro dell’Ambiente Orlando si è espresso positivamente a favore di tutte le proposte presentate nel “Pacchetto di misure” illustrate. Dalla riduzione dello spreco di risorse, sino all’efficientamento energetico, il Ministro si è dichiarato pienamente a favore delle incentivazioni previste con gli ecobonus, proponendo addirittura un ulteriore salto di scala che possa portare la dimensione domestica sino ad oggi attuata, verso una strategia di quartiere, dove la premialità fiscale aumenta con l’aumentare degli interventi di efficientamento attuati a livello rionale.
La prima giornata degli Stati generali della Green Economy si è conclusa nel pomeriggio con l’altrettanto importante focus sul cruciale ruolo ricoperto dai Comuni e dalle Region nell’attuazione di un vero Green New Deal nazionale.
Appuntamento a domani con la terza e ultima sessione degli Stati Generali della green Economy dedicata alle misure economiche e fiscali necessarie per attivare il Green New Deal italiano, con la partecipazione del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.