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In Spagna Paradores sceglie le rinnovabili

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Fondata nel 1928, Paradores sostiene il turismo sostenibile e vuole incoraggiare il risparmio energetico e il consumo responsabile

 

(Rinnovabili.it) – La catena alberghiera spagnola Paradores de Turismo de España S.A., di proprietà statale, che offre soggiorni in hotel di lusso, spesso situati in edifici di grande interesse storico e artistico come castelli o monasteri, infatti, ha annunciato che con l’inizio del nuovo anno tutti i 97 stabilimenti presenti nel Paese useranno solo elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Si tratta di una decisione presa un po’ per ragioni ambientali, ma un po’ anche perché, come spiegato dal Presidente Óscar López Águeda, Paradores è un’azienda che sostiene il turismo sostenibile in tutti i sensi e, come azienda pubblica, vuole dare l’esempio e incoraggiare il risparmio energetico e il consumo responsabile.

 

L’accordo, siglato con il gigante delle utility spagnole Endesa, garantirà che tutta l’energia elettrica utilizzata nei paradores provenga da fonti pulite. La società non ha ancora intenzione di smettere di usare il gas naturale, considerato meno inquinante di alcune delle altre fonti utilizzate tradizionalmente dagli alberghi, ma intende gradualmente implementare in tutte le strutture la biomassa, attualmente utilizzata in due hotel, e l’energia geotermica, in particolare per l’hotel della catena che si trova sull’isola vulcanica di Tenerife. Paradores, fondata nel 1928, ha più di 4.000 dipendenti e 10.000 stanze. Per il capo del governo, Pedro Sánchez, è nell’interesse della società proteggere l’ambiente perché molti dei suoi hotel sono vicini a parchi nazionali e riserve. La mossa è stata ben accolta anche dal gruppo ambientalista Ecologists in Action, fiduciosi che la rivoluzione energetica intrapresa da Paradores possa innescare meccanismi virtuosi, capaci di portare a un’economia senza emissioni di carbonio.

 

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La Spagna punta a garantire che il suo sistema elettrico utilizzi fonti interamente rinnovabili, quindi a decarbonizzare la sua economia, entro il 2050. La sua bozza di legge sui cambiamenti climatici e la transizione energetica mira a ridurre le emissioni di gas serra del 90% rispetto ai livelli del 1990, installando almeno 3.000 MW di capacità eolica e solare all’anno nel prossimo decennio. Il progetto di legge metterà inoltre al bando nuove licenze per trivellazioni di combustibili fossili, sfruttamento di idrocarburi e pozzi di fratturazione. Alla fine di ottobre, il governo socialista di Pedro Sánchez ha siglato un accordo con i sindacati per chiudere la maggior parte delle miniere di carbone spagnole.

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