Politiche, mercati e finanze dell’Industria Solare in Italia, in Europa e nel Mondo sono stati gli argomenti trattati durante l’importante ed affollata Conferenza, organizzata da Solarpraxis, che si è appena conclusa a Roma. Gli argomenti dibattuti hanno riguardato gli scenari di breve e medio periodo per il mercato del solare; l’industria fotovoltaica e quella del solare termico; gli aggiornamenti e le normative sulla integrazione della rete elettrica; le problematiche del mercato internazionale: incentivi e normative nazionali, regionali e locali; il teleriscaldamento e i grandi impianti. Numerosi e qualificati gli esperti e i relatori che hanno vivacizzato le varie sessioni e le riunioni di contorno, durante le quali sono stati evidenziati, da una parte, i grandi progressi e le importanti proposte che vengono portate avanti dalle industrie coinvolte nelle energie rinnovabili, con particolare riferimento al solare termico e fotovoltaico, e dall’altra parte, le grandi difficoltà che si incontrano oggi nel nostro Paese e in tutti i Paesi Europei nel campo degli incentivi, da parte dei rispettivi governi, per una adeguata diffusione di queste tecnologie innovative ed ecocompatibili.
Da parte di tutti è stato sottolineato come sia molto difficile, ad oggi, fare previsioni al breve e al medio termine, in quanto non è assolutamente prevedibile quando i Paesi della Unione Europea riusciranno ad uscire dalla attuale crisi economica e finanziaria, che così duramente condiziona le scelte dei governanti, e di conseguenza quelle delle industrie impegnate ai vari livelli, dei singoli imprenditori e dei vari fruitori. Tutte le aziende sono molto attente al mercato internazionale, ad Est come ad Ovest, ma la priorità assoluta è quella di avere un mercato interno, rivolto verso il pubblico e verso il privato, che dia sicurezza, serenità e solidità agli sforzi degli imprenditori; e si guarda con una certa preoccupazione alle notizie provenienti dalla Cina, paese nel quale sono stati investiti ben 40 miliardi di dollari per incentivare l’industria fotovoltaica. Al momento il colosso orientale esporta in tutto il mondo circa l’ottanta per cento dei moduli prodotti nel Paese, creando quindi una concreta e consistente concorrenza con le altre industrie fotovoltaiche presenti in Europa e negli Stati Uniti. Una concorrenza resa ancora più pesante e difficilmente sostenibile (almeno al momento) in assenza di una legislazione adeguata in tema di incentivi e di ricadute positive per una maggiore utilizzazione delle energie rinnovabili; legislazione che, ovviamente, si trova in una fase di stallo a causa della ben nota crisi economica e finanziaria dei singoli Paesi, costretti dalla attuale emergenza ad altre priorità.
E’ stato sottolineato come, proprio in questo momento di crisi, manchi una guida efficace ed efficiente a livello europeo, nel senso che i singoli Paesi vengono abbandonati a se stessi, dibattendosi tra mille difficoltà per mantenere gli impegni a suo tempo presi nel campo degli incentivi alle Aziende. Aziende che, negli anni, hanno perfezionato ed ottimizzato i loro livelli qualitativi e quantitativi di produzione, hanno moltiplicato i posti di lavoro, hanno ottenuto, in generale, ottimi risultati con incrementi di vendita piuttosto significativi, ma aspettano di compiere un ulteriore e determinante salto di qualità con l’apertura o il consolidamento dei mercati esteri. Basti pensare che, in media, per ogni euro investito, per esempio, nel solare termico, ne ritorna indietro 1.40 con grande beneficio, quindi, per tutte le componenti interessate, pubbliche o private che siano. Nel campo della edilizia, per la quale le richieste energetiche riguardano ovviamente calore ed elettricità, appare evidente come ci possa e ci debba essere una grande sinergia tra solare termico e solare fotovoltaico, una sinergia che porterebbe avanti entrambe le tecnologie, con innegabili vantaggi per le rispettive industrie. Per quanto riguarda le applicazioni nel vasto settore della agricoltura, si guarda invece con una certa preoccupazione alla recente normativa che limita le tecnologie solari ai soli “tetti” delle costruzioni agricole, escludendo invece l’utilizzo dei “campi” destinati alle coltivazioni.
Un altro argomento dibattuto molto vivacemente è stato proprio quello della “comunicazione” nazionale ed internazionale per quanto riguarda le tecnologie innovative: ovvero si lamenta, da parte di molti, come manchi una vera e propria, consolidata cultura in campo energetico a tutti i livelli, dai governanti ai singoli cittadini, passando per giornali e riviste, radio e televisioni, che dovrebbero meglio presentare dati ed informazioni, precise e corrette, tali da emarginare da una parte eventuali speculazioni, e proteggendo invece dall’altra il mercato sano e trasparente del solare termico e del solare fotovoltaico, presentando gli innegabili vantaggi legati ad una consistente diffusione di tali tecnologie, anche e soprattutto nell’ambito dei cambiamenti climatici e del rispetto ambientale, che è alla base della salvaguardia del nostro Pianeta per la nostra e, in prospettiva, per le future generazioni. Insomma, una Conferenza completa e variegata, densa di contenuti politici, programmatici, tecnologici ed economici, che, partendo da considerazioni razionali e veritiere circa la attuale contingenza internazionale, ha cercato di trasmettere ottimismo e previsioni tutto sommato abbastanza favorevoli per l’Industria Solare in Italia, in Europa e nel Mondo.