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A Firenze “Second Life”, la mostra su arte e sostenibilità ambientale

arte e sostenibilità ambientale
Foto di Tom da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Nell’incantevole cornice del Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio, a Firenze, è stata inaugurata la seconda edizione della mostra su arte e sostenibilità ambientale Second Life: Tutto Torna

La manifestazione è promossa da Alia Servizi Ambientali Sp.A, la società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nelle province di Firenze, Prato e Pistoia.  L’evento ospita le opere di artisti con meno di 28 anni provenienti da tutta Italia. I lavori resteranno in esposizione fino al 12 febbraio.  “Second Life: tutto torna, il contest sulla sostenibilità promosso da Alia Servizi Ambientali e rivolto ai giovani artisti, si consolida con una seconda edizione – racconta Nicola Ciolini Presidente, Alia Servizi Ambientali s.p.a nel catalogo della mostra. –  Quest’anno è ancora più ampio l’allestimento espositivo delle opere realizzate che sempre più si orientano verso la cura delle nostre risorse, in modo da dare loro una seconda vita, senza sprecarle ma possibilmente riutilizzandole, così da avviarle sempre più alla catena del riciclo, e questo anche grazie ai comportamenti virtuosi dei nostri concittadini. Ricordiamolo sempre, anche mentre osserviamo queste opere, che il vero motore che muove i nostri progetti e le nostre idee vede sempre al centro gli impianti per noi più importanti: le nostre case. È lì che parte il primo gradino del percorso di riciclo e recupero dei materiali, grazie a una corretta raccolta differenziata”.

Coniugare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica con l’arte

La mostra segue il contest che, giunto alla sua seconda edizione, premia a livello nazionale opere di artisti incentrate sul tema “arte e sostenibilità”, declinata in senso ambientale, sociale ed economico. 

Cento gli artisti in gara, giudicati da una giuria composta da rappresentanti delle principali istituzioni culturali toscane che hanno scelto 30 dei lavori presentati. I lavori selezionati sono esposti nella mostra itinerante.  Obiettivo del progetto è divenire un appuntamento annuale di riferimento per il mondo della sostenibilità, non solo ambientale, legata all’arte. 

Marco Meneguzzo, storico dell’arte e docente dell’Accademia di Brera, è il Curatore di Second Life: Tutto Torna e presidente della Giuria, composta da giovani critici d’arte che hanno scelto le 30 opere esposte. Tra queste, una giuria di autorevoli personalità della cultura ha selezionato i vincitori. 

Fanno parte della Giuria finale: Arturo Galansino, Direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi; Stefano Collicelli Cagol, Direttore generale del Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci”di Prato; Valentina Gensini, Direttrice del MAD Murate Art District; Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento; Giuseppe Meduri, Direttore Comunicazione, Relazioni Esterne, Sostenibilità Alia Servizi Ambientali s.p.a.; Cristina Gelli, Direttrice dei Musei di Empoli; Marco Meneguzzo, Curatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. 

I giurati hanno visionato lavori e informazioni degli artisti selezionati nella prima parte del contest e scelto i primi tre da premiare, insieme a diverse menzioni speciali. I lavori scelti saranno esposti in almeno quattro sedi (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia) per tutto il 2023. 

Gli artisti premiati 

La Giuria ha assegnato primo, secondo e terzo posto e tre menzioni speciali, da non ritenersi in ordine gerarchico ma a pari merito.

L’opera che più di tutte è riuscita a coniugare il tema dell’arte con la sostenibilità ambientale è stata “Ordinare Senza Spostare”, di Caterina Dondi, una serie di fotografie di un luogo abbandonato rielaborate con programmi di editing. L’opera, secondo la Giuria, ha ribaltato un punto di vista usuale sul tema del “degrado” provando a renderlo “accettabile e addirittura bello”. 

Secondo premio a “Espositore di Luoghi” di Giuseppe Raffaele, che fa parte del progetto nato a Messina “Insularità”. L’opera ha come tema centrale la terra: l’artista ha recuperato campioni di terra da diversi contesti, da abitazioni abbandonate a cantieri a luoghi di periferia. La terra è stata incollata su cartoline sul cui retro sono state inserite le coordinate, per completare “il ritratto del luogo”. Le cartoline sono in mostra su un espositore e, una volta raccolte, verranno sostituite da altre cartoline di altri luoghi. “L’opera – ha spiegato l’artista – ribalta il concetto di cartolina, pensata da sempre come immagine di un luogo ameno, diventando essa stessa il luogo, cercando di far conoscere e dare nuova vita a realtà dimenticate”.

Terza classificata è “Curae” di Giulia Pirri, un’opera costituita dalla documentazione fotografica di un processo di raccolta di foglie secche, che sono state cucite tra loro con cotone biodegradabile. Secondo Pirri: “Cucire una foglia è un gesto da cui traspare uno sguardo aperto e rivolto al mondo, con cui si presuppone che l’individuo ponga in secondo piano l’orgoglio di essere uomo e la necessità di distinguersi dall’altro per definirsi, per lasciare spazio a un ritorno alla Terra, processo di cui egli stesso è un singolo tassello”.

Menzioni speciali, infine, per “Sotto lo stesso cielo” di Elisa Pietracito, la performance “Homologation” di Edoardo Sessa e “If You Want to Live” di Siyang Jiang. 

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