Servono nuovi modelli per affrontare e governare la crisi che sta scuotendo gli assetti e gli equilibri internazionali. Questa la ricetta elaborata nel corso del WEF 2012
“Non possiamo costruire un’economia verde sulle spalle dei più poveri e più vulnerabili”. Le risorse energetiche a cui il mondo deve oggi puntare non devono solo assicurare un rifornimento sicuro e un basso impatto ambientale ma anche essere rese economicamente e tecnicamente disponibili per i paesi meno sviluppati. E’ questa una delle più grandi sfide del 21° secolo – spiega il segretario generale – ma non potrà mai essere raggiunta senza il coinvolgimento del settore privato.
E’ fondamentale “trovare il giusto rapporto” tra settore pubblico e privato, ha aggiunto dal palco svizzero Erik Solheim, ministro norvegese dell’Ambiente e dello Sviluppo. “C’è un’enorme abbondanza di possibilità. Il Consenso di Washington ci ha detto che il mercato avrebbe risolto problemi infrastrutturali, ma le esigenze di investimento sono state così grandi e così complesse da renderlo impossibile. … Abbiamo perso 20 anni. Ora dobbiamo capire come dar vita ad una combinazione del settore pubblico e privato”.