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Sasso: l’Italia capofila mondiale della green economy 

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(Rinnovabili.it) – Domenica 22 Settembre si è svolta la X Special Edition della Re Boat National Race, la prima regata in Italia di imbarcazioni costruite con materiali di riciclo.

L’edizione speciale della Re Boat Race – Trofeo Euroma 2 – ha visto quest’anno la partecipazione di 23 imbarcazioni che si sono date battaglia nella splendida cornice del Parco Centrale del Lago dell’EUR concesso da EUR SpA alle Associazioni in network che hanno realizzato la REGATA RICICLATA.

In questa edizione della Regata Riciclata abbiamo avuto modo di incontrare il Presidente di EUR SpA, Alberto Sasso, che ha patrocinato la competizione e consegnato i Trofei ai Green Team alla conclusione della Regata.

 

Mauro Spagnolo: Eur S.p.A. ha sostenuto a vario titolo la regata riciclata ospitando i Green Team e le loro recycled boat al Parco Centrale del Lago dell’Eur di Roma. Per quali motivi?

Alberto Sasso: Quest’anno Eur Spa ha deciso di sostenere la Re Boat Race attraverso un piano di comunicazione in co-marketing, pensato proprio per legare l’immagine della nostra società ad iniziative virtuose che, come questa, riteniamo capaci di valorizzare temi ambientali legati al recupero ed al riciclo. A tal proposito ricordo che Eur SpA ha tra le sue mission non soltanto la conservazione ma anche la valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare storico-architettonico ed ambientale, costituito da edifici, da parchi e dal meraviglioso Laghetto dell’Eur. Nello specifico, per quest’ultimo, è nostra volontà favorire attività sportive e culturali che abbiano come asse portante la consapevolezza ed il rispetto per l’ambiente. Il nostro lavoro di gestione dei parchi, ad esempio, si misura costantemente con la civiltà dei suoi fruitori. Personalmente ritengo che sia nel nostro interesse partecipare ad ogni evento che valorizzi il rispetto della cosa pubblica, la conoscenza, la cultura, l’educazione e l’ambiente.

 

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Concretamente qual è l’impegno di Eur S.p.A. sul fronte della sostenibilità?

Naturalmente Eur SpA è tenuta al rispetto delle norme cogenti in campo ambientale. Premesso ciò, nella nostra gestione, stiamo mettendo in campo progressive iniziative e politiche che hanno come obiettivo il rispetto dell’ambiente e l’efficienza, intese anche come diffusione di una cultura aziendale attenta a questi valori. A tal proposito, all’interno della nostra sede, abbiamo condotto la transizione dall’uso di bottigliette in plastica per l’acqua, all’uso di erogatori di acqua corrente pubblica, refrigerata. Una semplicissima mossa che permette di cambiare abitudini e quantità di rifiuti in modo cospicuo. Stiamo strutturando specifiche politiche e procedure ambientali anche per i fruitori dei nostri spazi, affinché sia possibile attuare una policy aziendale su larga scala, dal momento che le iniziative che hanno luogo nei nostri spazi, come quelle al Laghetto, possano essere fruite da migliaia di persone.

 

Altro tema importante è il percorso di diagnosi e manutenzione che abbiamo intrapreso sui nostri immobili, che sono – come è noto – patrimonio monumentale, con l’obiettivo di efficientarli e metterli in sicurezza. Questo è un tema a me molto caro e che permette di intraprendere la strada della riqualificazione ed innovazione che passa anche per un lavoro condiviso con la Soprintendenza.  In ultimo, ma non meno importante, il tema della luce: è iniziato un percorso di valorizzazione, facendo convergere visione e progetti con Acea, per dare all’Eur i valori caratteristici che merita, sotto il profilo dell’illuminazione, rinnovando e utilizzando tecnologie efficienti ed abbattendo l’inquinamento luminoso. 

 

Lei è uno dei referenti delle politiche ambientali del movimento 5 stelle, è un tecnico esperto di energia, di efficientamento energetico e di economia circolare. L’Italia, a suo giudizio, che ruolo potrà avere nei prossimi mesi sul fronte del cambiamento climatico?

Sostengo da almeno venti anni, attraverso le esperienze svolte anche in Germania ed in Austria, che l’Italia potrebbe diventare capofila mondiale di una vera transizione economica e culturale legata alla green economy ed alle politiche ambientali che rappresentano, tra l’altro,  grandi opportunità di sviluppo di impresa e di occupazione. Pensiamo al tema della riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare storico, industriale, al tema della rigenerazione urbana, della valorizzazione del suolo come bene comune per investire di più sulla rigenerazione urbana.  Gli stimoli del cambiamento climatico in atto possono darci l’opportunità di leggerli come una occasione per fare uno ‘scatto in avanti’ ripensando anche le nostre economie di scala. Tutto questo si può fare trattando il tema su piani diversi: quello politico, sociale, economico, imprenditoriale e, non ultimo, educativo.

Siamo innegabilmente in un periodo di crisi che in greco significa ‘fare una scelta’. Quella giusta.