La rivoluzione tecnologica in campo sanitario, energie rinnovabili comprese, può rilanciare la cooperazione internazionale e lo sviluppo locale
(Rinnovabili.it) – Rilanciare i Paesi poveri puntando su sanità, cultura e tecnologia, con un occhio anche al ruolo delle energie rinnovabili nello sviluppo locale dell’Africa. I diversi piani dell’approccio alla cooperazione internazionale si intersecano in una giornata di riflessione sul tema in calendario per martedì 29 settembre all’Expo. Gli organizzatori – Comunità di Sant’Egidio e Global Health Telemedicine – l’hanno intitolata “Sanità+Tecnologia+Cultura”, per sottolineare la volontà di mettere a fuoco nuovi modelli di cooperazione e la diffusione di una nuova cultura attraverso tre momenti distinti.
– Il primo verterà sulla centralità della rivoluzione della tecnologia in campo sanitario: «In un mondo globalizzato – spiegano gli organizzatori in una nota stampa – anche la salute è globalizzata. L’esperienza di Ebola, non ancora conclusa, è solo l’ultimo esempio. Neurologi, dermatologi, radiologi, infettivologi, pediatri, radiologi e specialisti di altre branche mediche afferenti ad autorevoli istituti di ricerca italiani, si sono uniti in un progetto di teleconsulto promosso dalla Global Health Telemedicine e dalla Comunità di Sant’Egidio, che si potrebbe definire ‘sanità a km zero’».
Esso viene visto, in tempi di crisi, come un nuovo modo di fare cooperazione «ad alto impatto e a costi contenuti». Tramite Internet, più 3.000 teleconsulti sono stati effettuati in meno di due anni, fatto che ha permesso di elargire «consigli diagnostici e terapeutici certi nei luoghi più remoti dell’Africa».
– Un secondo momento del dibattito sarà centrato sul programma DREAM, nato nel 2001 per contrastare l’Aids e rendere possibile la cura in territorio africano. Oggi si è diffuso in 10 Paesi del continente nero, aprendo 42 centri di cura, raggiungendo 1.5 milioni di persone.
– Infine, la giornata vedrà la presentazione di tre libri: “Dall’inferno di ritorna”, di Christiana Ruggeri, “Un domani per i miei bambini”, Di Pacem Kawonga e “La Nostra Africa. Cronache di viaggio di un medico euro africano”, di Michelangelo Bartolo.
Ci sarà spazio per approfondire il ruolo delle energie rinnovabili e dei sistemi di accumulo nello sviluppo rurale di un’Africa in cui la rete elettrica è sostanzialmente assente. Proprio per questo, il continente è un terreno fertile per lo sviluppo di una generazione elettrica che può saltare a pie’ pari l’approccio convenzionale, da cui l’Occidente fatica così tanto a smarcarsi oggi, approdando direttamente a un modello distribuito in grado di alimentare ciascuna comunità locale senza le fonti fossili.