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Rio+20: successo o fallimento?

(Rinnovabili.it) – «Il successo o il fallimento di Rio dipenderà da noi e lo si potrà stabilire soltanto negli anni a venire». Questo il commento del Commissario all’ambiente europeo, Janez Potočnik, sull’ultima conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, durante il suo discorso nell’ambito della European Environmental Bureau’s Annual Conference, che si è aperta oggi a Bruxelles. La valutazione su cosa abbia rappresentato Rio, per Potočnik, non può esaurirsi con quanto accaduto a giugno, ma deve guardare a ciò che accadrà nei prossimi anni. Nonostante il “summit” non abbia portato ai risultati che tutti speravano, Rio+20 ha però conseguito alcuni importanti progressi, che vanno dall’azione in settori politici chiave (sicurezza alimentare, energia e agricoltura sostenibile, acqua, oceani e pesca, consumo e produzione sostenibili) alla definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dal tema del finanziamento per lo sviluppo sostenibile alla definizione di un quadro istituzionale di alto livello, ma soprattutto la cosa importante avvenuta a Rio è stata l’affermazione a livello internazionale del concetto di “green economy”.

 

Il Commissario all’ambiente ha riferito di essere molto soddisfatto dei passi che l’UE sta compiendo in questa direzione. «L’adozione di un modello che consenta di promuovere la competitività, l’innovazione e la crescita entro i limiti del nostro pianeta – ha detto Potočnik – non è legata soltanto alla salvaguardia ambientale, ma anche alla nostra salute e mira a preservare il futuro». La green economy è per Potočnik un processo inevitabile che va perseguito all’interno dell’Unione europea, per facilitare il processo di transizione, all’esterno cioè con i Paesi industrializzati e le economie emergenti, per poter godere dei benefici dei mercati globali, e con i Paesi in Via di Sviluppo, per promuoverla come strumento per affrontare la povertà. «Se da una parte il settore privato avrà un ruolo fondamentale per promuovere i giusti investimenti – ha concluso il Commissario europeo – dall’altra i governi e le autorità pubbliche dovranno fornire i giusti segnali e indicare la strada da percorrere».

 

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