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Rio+20: dal WWF l’invito alla cooperazione

(Rinnovabili.it) – In un momento storico di grandi cambiamenti i leader delle economie emergenti stanno cercando di adeguarsi alle nuove sfide lanciate dal cambiamento climatico e dall’innalzamento della temperatura globale, con la speranza attuale di riuscire a fare il punto della situazione partecipando attivamente a quella che viene considerata la maggiore conferenza degli ultimi anni. Ma ai lavori preliminari di Rio+20 non stanno prendendo parte tutti i capi di stato delle maggiori economie, impieganti a risolvere problemi nelle relative amministrazioni. Molti dei capi di stato delle nazioni europee non sono infatti a Rio de Janeiro perché impegnati in un meeting sull’economia ospitato in questi giorni dalla Grecia, senza calcolare che incontrare tutti i capi di stato in una sola volta potrebbe essere più proficuo che rimandare le decisioni ad un nuovo incontro da programmare.

Questo quanto rilevato dal WWF che continua il suo intervento affermando “Questa è la più grande conferenza delle Nazioni Unite nella storia – e per la prima volta nella storia stiamo anche vedendo  i paesi emergenti assumere la leadership e determinare il risultato. E’ un momento emozionante e quello che è stato sarà analizzato in luce anche di progetti destinati agli anni a venire” ha dichiarato Lasse Gustavsson, Direttore Esecutivo di Conservazione del WWF International.

“Se i leader mondiali fossero davvero preoccupati per l’economia, dovrebbero essere a Rio+20. Invece di essere qui e investire nel futuro, gli europei sono lontani e investono in paesi in debito”, ha detto Gustavsson.  Ma non sono gli europei a mancare all’appello. Altri capi di Stato dei paesi sviluppati stanno evitando Rio+20 tra cui Stephen Harper, Primo Ministro del Canada, e il presidente Usa Barack Obama, che in sua vece ha mandato il Consigliere di Stato Hillary Clinton mentre in rappresentanza dell’Italia il Ministro Clini sta presenziando a molti degli incontri in programma.

La ripresa economica globale fa affidamento sull’approvvigionamento di cibo, di acqua e di energia per tutte le persone in tutto il mondo. Posti di lavoro dovranno essere creati nei servizi, nel manifatturiero, in agricoltura, nel turismo e in altri settori basati sulla natura e sulla biodiversità.

“Se venissero danneggiate le risorse naturali, l’economia globale collasserebbe con esse. Impegnarsi a Rio+20 è il miglior investimento per il futuro, sia per le economie sviluppate che per le emergenti”, ha detto Gustavsson. “Le economie emergenti contano il 46,19 per cento della popolazione mondiale e rappresentano il 27,32 per cento dell’economia mondiale – e ora si stanno muovendo per influenzare il potere politico mondiale – mentre la Grecia ha solo lo 0,37 per cento dell’economia mondiale.”

Il WWF chiede quindi ai leader presenti a Rio+20 di impegnarsi per adottare piani ambiziosi che apprezzino la ricchezza naturale nazionale, taglino i sussidi inadeguati e si impegnino nell’adozione di obiettivi di sviluppo sostenibile per portare avanti un ordine del giorno coraggioso che conduca verso lo sviluppo verde ed equo per 2030.

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