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Rinnovare la fiducia e la passione per il futuro

Che rapporto c’è tra sostenibilità, rinnovabili e l’emergente idea di una nuova economia? Lo spiega Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola

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“Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti, ma insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito”. Antoine de Saint-Exupéry – Il piccolo principe

Cercherò di portare, nei limiti delle mie possibilità, un contributo alla nuova sfida di Rinnovabili. Una sfida del cui successo abbiamo tutti bisogno. Cercherò in particolare di raccontare, come è nell’impostazione della Fondazione Symbola, anche il rapporto che c’è tra sostenibilità, rinnovabili e una nuova idea di economia. Perché, come dice il Manifesto di Assisi promosso da Symbola e dal Sacro Convento, “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”. E questo richiede la mobilitazione di tutti i mondi e tutti i saperi. 

Ad esempio il rapporto Design Economy, promosso da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI, che verrà presentato in questi giorni anche in vista del Salone del Mobile di Milano, esplora anche il ruolo del design nelle grandi sfide del nostro tempo: la transizione verde, la trasformazione digitale e gli effetti di questo sulla professione del designer cercando di far parlare idee e numeri. Il settore conta 41.908 mila operatori nel settore del design, articolati tra 24.596 liberi professionisti e lavoratori autonomi e 17.312 imprese, che hanno generato un valore aggiunto pari a 3,14 miliardi con 63.485 mila occupati. Le imprese si distribuiscono su tutto il territorio nazionale, con una particolare concentrazione nelle aree di specializzazione del Made in Italy e nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, dove si localizza il 60% delle imprese. È relativamente al fatturato delle imprese che l’Italia dà il meglio di sé, registrando la migliore performance tra i Paesi UE, davanti agli ottimi risultati comunque conseguiti anche da Francia, Spagna e Polonia.  In un solo anno, infatti, tra il 2021 e il 2022, le vendite del settore sono cresciute del +27,1%, ovvero quasi il doppio della media comunitaria (+14,4%).  

Considerando la sostenibilità, ben il 74,8% dei soggetti intervistati nel rapporto ne sottolinea l’importanza nei progetti in corso, confermando l’attuale rilievo della dimensione ambientale. I risultati dell’indagine svolta sul comparto, inoltre, evidenziano la crescita, rispetto alla precedente rilevazione, del livello di competenza medio-alto sulle tematiche ambientali: 88,0% rispetto al precedente 86,9%, con un picco del 96,4% per le imprese oltre 10 addetti. 

Da sempre il design ha facilitato l’ingresso dell’innovazione del tessuto economico italiano, non fanno eccezione le tecnologie digitali che stanno determinando un rinnovamento interno del settore e dei servizi che questo propone e diffonde. Tra le soluzioni più rilevanti, prospetticamente spicca l’Extended Reality (40,6%) che, con i suoi strumenti immersivi, abilita nuove forme collaborative, incoraggiando la creatività, migliorando la formazione e aprendo nuove opportunità di business. Segue l’Intelligenza Artificiale (AI) (37,7%), inclusa l’AI predittiva e generativa, per la sua capacità di supportare e rendere più efficiente l’attività di progettazione, automatizzandone alcune fasi, generando idee e concept, simulazioni e prototipi avanzati. 

Se oggi il livello di competenza tecnologica dei progettisti appare elevato – complessivamente 83,0% degli intervistati lo giudica medio o alto – la preparazione sulle tecnologie basate sull’AI risulta nel complesso ancora limitata, in linea con il contesto nazionale: solo il 45,0% valuta il suo livello di conoscenza come medio-alto. 

Un presupposto all’adozione dell’AI è la complementarità e la sinergia tra le due intelligenze, umana e artificiale. Tale integrazione, insieme ai tanti nuovi input che arrivano da un contesto in forte evoluzione e trasformazione, sta rimodellando il mondo delle competenze e delle professioni. Per questo, il secondo focus del rapporto è dedicato alla mappatura delle figure emergenti del design e la loro diffusione in Italia. 

Lo studio ha portato all’individuazione di 20 nuove figure professionali emergenti che evidenziano come il campo del design si intrecci con l’innovazione, l’organizzazione e le tecnologie, confermando la natura mutevole e interdisciplinare del progettista.

L’Italia segue una tendenza globale che vede i designer spostarsi in ambiti diversi da quelli tradizionali della progettazione, a dimostrazione che le competenze del mondo della progettazione sono versatili e applicabili ad una vasta gamma di nuovi settori emergenti. In parallelo, anche le figure tradizionali della progettazione legate al disegno industriale, architettura, arredo, moda – sono in trasformazione ibridando competenze tradizionali legate al progetto con quelle di marketing, organizzazione e strategia aziendale, tecnologie avanzate. 

La leadership italiana nel design conferma il suo ruolo importante come infrastruttura immateriale del Made in Italy e protagonista nella sfida della sostenibilità. Nel pieno di una transizione verde e digitale il design è chiamato nuovamente a dare forma, senso e bellezza al futuro. Molti aspetti della nostra vita, così come molti settori, mutano: dalla metamorfosi della mobilità verso modelli condivisi, interconnessi ed elettrici, ai processi di decarbonizzazione e dell’economia circolare che stanno cambiando l’industria e le relazioni di filiera. I prodotti, in un contesto di risorse scarse, dovranno necessariamente essere riprogettati per diventare più durevoli, riparabili, riutilizzabili. Il rapporto tra design e sostenibilità è alla base del nuovo Bauhaus europeo lanciato dalla presidente Von der Leyen per contribuire alla realizzazione del Green Deal europeo e anche per questo l’Italia ne è una naturale protagonista.

Il sistema del design italiano può dare un contributo importante per ripensare i modi con cui ci relazioniamo con la “nave terra”, per farlo non servono compiti, serve rinnovare, come già accaduto in passato, la fiducia e la passione per il futuro: la nostalgia del mare ampio e infinito.

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About Author / Ermete Realacci

Presidente di Symbola – Fondazione per le Qualità italiane. Presidente onorario di Legambiente, che ha guidato nei primi anni di vita, e fondatore del Kyoto Club. Deputato per 4 Legislature dal 2001 e Presidente della Commissione Ambiente dal 2013 al 2018, è primo firmatario di leggi ambientaliste come la norma sugli eco-reati e quella che vieta le microplastiche nei cosmetici o la legge per la valorizzazione dei piccoli comuni. Molte le battaglie e le iniziative portate avanti in difesa dell'ambiente e per la valorizzazione dell’Italia puntando su storia e natura, arte e cultura, creatività e bellezza. Nel 2019 è tra i promotori insieme al Sacro Convento del “Manifesto di Assisi” per un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica.