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Rinnovabili e smart city nel nuovo Elementi del GSE

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(Rinnovabili.it) – Fonti rinnovabili, mercato del gas, strategia energetica nazionale e smart city. Sono solo alcuni dei temi affrontati nell’ultimo numero di Elementi, house organ del gruppo Gestore dei Servizi Energetici. Il periodico apre con un intervento di Giuseppe Marinello, presidente della Commissione Ambiente del Senato, dedicato alle distorsioni e lati deboli registrati in passato nelle rinnovabili del Mezzogiorno.

Per Marinello è fuori dubbio che le green energy rappresentino un’opportunità per il sud, ma con dei distinguo, sostenendo che “la redditività della produzione eolica a parità di strutture è maggiore in Sicilia, in Puglia, o in un’altra regione meridionale, rispetto a un impianto simile nella Pianura Padana. Ciò è legato alla presenza dell’Appennino che fa barriera lungo tutta la dorsale della Penisola tra oriente e occidente, tra i venti di levante e di ponente”.

Situazione rafforzata da politiche di indirizzo che hanno permesso un’enorme dilatazione di tali interventi soprattutto in un’epoca in cui gli incentivi erano assolutamente allettanti. “Ciò ha creato delle distorsioni: da un lato una enorme redditività del capitale, in alcuni periodi superiore alle due cifre quando quella sui mercati finanziari andava scemando. D’altro canto questo fenomeno ha visto un altro aspetto interessante: sono intervenuti una serie di soggetti che non avevano caratteristiche imprenditoriali, ma un ruolo di intermediazione, i cosiddetti sviluppatori. Si sono create così delle zone d’ombra nelle quali malaffare, cattiva politica, pessima burocrazia e addirittura criminalità organizzata spesso sono riuscite a inserirsi”. Le cause di questo, Marinello le individua in “una distrazione della politica. Poi è mancata una esatta normazione, che ha favorito infiltrazioni irregolari”.Per Marinello, il vero sforzo del meridione, così come quello di tutta l’Italia, consisterebbe nel “puntare su ricerca e innovazione. Con impianti meno impattanti, con una resa maggiore e una più lunga durata”.

 

Parla invece di smart city Massimo Inguscio, Presidente del Cnr, raccontando l’impegno dello stesso Centro ricerche sul fronte delle innovazioni intelligenti. “Uno scenario interessante è quello dei sistemi automatizzati di trasporto. I ricercatori dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr (Iit-Cnr) di Pisa hanno sviluppato, con il Massachusetts Institute of Technology (Mit) e il Swiss Institute of Technology (Eth), un’applicazione in grado di gestire in modo efficace il traffico urbano. La velocità dei mezzi è controllata automaticamente, così che ogni auto raggiunga l’incrocio in corrispondenza dello ‘slot’ assegnatole. Le analisi mostrano che, con i volumi di traffico attuali, le file scomparirebbero e i ritardi nel percorso sarebbero quasi nulli”. Inguscio ha poi concluso sottolineando l’importanza della ricerca scientifica, per potenziare la quale “occorre fare sistema per concorrere alle opportunità di finanziamento europee e internazionali, in una stretta sinergia con le industrie e gli atenei. Bisogna creare una filiera comune dove la ricerca sia vista come una ricchezza e non un costo e in cui, oltre a ricercatori e imprenditori, stiano assieme tutti gli attori e gli esperti”.

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