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Rinnovabili, il Mezzogiorno guarda ai 38,4 TWh

A febbraio 2012 risultavano oltre 76.000 impianti fotovoltaici in esercizio nelle regioni del Sud, di cui solo 23.000 in Puglia. Ma il settore ha bisogno di certezza sugli incentivi e minore burocrazia

(Rinnovabili.it) – Qual è l’attuale capacità “verde” attiva sui territori del Mezzogiorno? Quali sono le prospettive future in termini di nuova potenza ottenibile dalle FER? E quali sono gli ostacoli con cui il settore deve fare oggi i conti? A tutte queste domande si è provato a rispondere nel rapporto ‘Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nelle regioni del Mezzogiorno’ presentato questa mattina nella Sala Cineporto della Fiera del Levante per fare il punto sulla situazione, con uno sguardo particolare alle regioni del Sud Italia.

Il documento, curato  Roberto Ferrigno e Pasquale Stigliani, riporta alcuni dati interessanti. Al 10 febbraio 2012 risultavano in esercizio nelle regioni del Mezzogiorno oltre 76.000 gli impianti fotovoltaici, per una potenza superiore a 5.400 MW, di cui più di 23.000 in Puglia circa 15.000 in più rispetto al 2010 per una potenza di quasi 2.200 MW (Fonte Atlasole – GSE). A livello più generale erano invece 39.090, a fine 2010, gli impianti alimentati a fonti energetiche rinnovabili (FER) per una potenza superiore ai 10 GW. Ampliando la lente d’osservazione si scopre che le potenzialità per comparto sono assolutamente rosee: nel 2020 l’energia da fonti rinnovabili potrebbe raggiungere i 38,4 TWh, un valore quattro volte superiore ai 10 TWh del 2010.

Per favorire, però, uno sviluppo delle FER ordinato ed efficiente il documento fissa alcune linee di principio a partire dall’applicazione dell’Autorizzazione Unica Regionale, l’attuazione di procedure semplificate da parte delle Regione e l’adozione da parte dello Stato di provvedimenti che offrano certezza circa le modalità di incentivazione delle fonti rinnovabili. “E’ emersa – si legge nella nota stampa – la necessità di proseguire nell’opera di ammodernamento delle reti elettriche e di realizzare servizi di rete come i sistemi di accumulo per gestire in modo sicuro ed efficiente la trasmissione dell’energia da fonti rinnovabili. In tal senso, in ottemperanza alla legge, Terna ha previsto la realizzazione di 130 MW di batterie da installare nelle province di Foggia, Avellino, Salerno e Benevento che con un investimento di 29 milioni di euro consentirà un risparmio per il sistema di circa 60 milioni di euro”. Fari puntati infine sul ruolo decisivo delle Regioni per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal PAN che ad oggi devono scontrarsi con la mancanza un provvedimento sul burden sharing, per la ripartizione degli obiettivi da conseguire attraverso i Piani Energetici Regionali (PEAR). All’incontro, organizzato dalla Fondazione Cercare Ancora con il patrocinio della Regione Puglia, hanno preso parte, tra gli altri, Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia, Luigi Roth, Presidente di Terna, Giovanni Battista Zorzoli, Presidente di ISES Italia, Giuseppe Onufrio, Direttore di Greenpeace e Andrea Galliani della Direzione Mercati dell’Autorità per l’energia e il gas.