Presentata oggi a Roma la nuova associazione, creata da Enel Green Power, Edison, CESI, GSE, PwC e PoliMi. Fungerà da raccordo tra tutte le iniziative internazionali in atto sulle eco-energie
Trasformare le sfide che l’area del Mediteranno si troverà ad affrontare nel prossimo ventennio in vere e proprie opportunità di crescita energetica ed economica. Un obiettivo complicato ma possibile se l’impegno è quello promosso dalla neonata RES4MED – Renewable Energy Solutions for the Mediterranean. Si tratta della nuova associazione no-profit creata da Enel Green Power, Edison, CESI, GSE, PwC e il Politecnico di Milano e presentata oggi a Roma, presso l’Auditorium Enel. RES4MED, che ha già raccolto l’adesione di Asja Ambiente Italia, Fondazione Bordoni, Terna Plus, Ricerca di sistema-RSE, Aper e Althesys, nasce con il preciso compito di promuovere le fonti di energia rinnovabile e le necessarie reti di distribuzione e trasporto nell’area mediterranea.
Un progetto dalle molteplici sfaccettature che si propone di coinvolgere in modo sistematico e valorizzare le diverse competenze tecniche, economiche, di ricerca presenti a livello mondiale con le analoghe competenze già all’opera in molti paesi del bacino del mediterraneo, assurgendo in qualche modo al ruolo di “network di networks”. La mission di RES4MED sarà infatti quella di dialogare con gli organi politici e i player energetici, raccordando fra loro le iniziative internazionali in atto, sia quelle istituzionali come Med Solar Plan e MEDREG, che quelle industriali come Desertec Di e MedGrid e quelle nazionali come i programmi attivati in questi anni da Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e Giordania.
UNA REGIONE ENERGICAMENTE IN CRESCITA L’iniziativa viene incontro alle esigenze della stessa regione, oggi impegnata a confrontarsi sui temi come la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, la crescita della domanda di energia, l’ottimizzazione dei rapporti commerciali tra paesi produttori e paesi consumatori. I Paesi del sud ed est del Mediterraneo stanno assistendo una decisa crescita demografica e del tasso di urbanizzazione che si trascina con sé un’inevitabile aumento della domanda energetica e infrastrutturale.
Secondo il rapporto “Mediterranean Energy Perspectives 2011” dell’OME, oggi il 70% della domanda complessiva di energia della regione è concentrata a Nord, ma la quota dei paesi del Sud è destinata ad aumentare fino al 42% del totale nel 2030 pari a 1.385 miliardi di kWh. In linea con queste previsioni si attende nei paesi del Sud Mediterraneo un aumento di 370 GW della capacità installata, di cui una consistente fetta ottenuta. Sempre stando alle analisi OME, gli investimenti entro il 2030 per le sole centrali solari ed eoliche saranno dell’ordine dei 120-160 miliardi di euro, lo stesso ordine di grandezza di quelli per le centrali tradizionali.
CINQUE PRIORITA’ D’AZIONE In questo quadro, RES4MED mira a contribuire alla creazione delle necessarie condizioni normative, infrastrutturali e finanziarie per la diffusione su larga scala di impianti e di sistemi di energia rinnovabile e per l’integrazione del mercato dell’energia elettrica nell’area del Mediterraneo. “La piattaforma che nasce oggi sul Mediterraneo per le rinnovabili per unire i due piani, globale e locale, e sfruttare al meglio le promesse del settore – ha spiegato Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel Green Power – vuole essere uno scambio di studi e un servizio a tutti per fornire capacità e possibilità di vedere cosa esiste e quello che si può fare. Sono i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo una delle nuove frontiere delle rinnovabili dove si registrano alti tassi di crescita della domanda di energia ed esistono immense risorse ancora da sviluppare. Il mondo energetico lo sa e da tempo si presenta sulla sponda sud del Mediterraneo per partecipare a gare, progetti e joint venture che contribuiranno a dare nuova forza alle economie emergenti.”
I punti chiave della nuova iniziativa sono:
- condividere e rinforzare le strategie in atto da parte dei Paesi del mediterraneo;
- analizzare e aggiungere valore alle esperienze acquisite da altre iniziative pubbliche e private in questi anni;
- svolgere attività complementari ed addizionali a quelle in atto, con particolare attenzione ai bisogni locali;
- proporre raccomandazioni e percorsi che favoriscano gli investimenti nei paesi del sud e dell’est del bacino;
- preparare insieme ai paesi del sud-est del Mediterraneo un futuro integrato a medio termine, che preveda interconnessioni tra i paesi che si affacciano sul bacino, senza ipotizzare flussi di energia mono-direzionali, ma una crescente necessità di scambio.