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Semi di una nuova vita: i regali di Natale sostenibili di Mani Tese

regali di Natale sostenibili
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(Rinnovabili.it) – E se per quest’anno i regali di Natale fossero sostenibili? Da tempo ormai molte organizzazioni del terzo settore, ONG e Onlus, propongono una serie di campagne di fundraising, chiedendo di sostituire i classici regali con donazioni a sostegno di diverse case.

Per quest’anno la Onlus Mani Tese ha lanciato la sua campagna di regali solidali, chiedendo donazioni per una serie di attività che conduce in tutto il mondo a supporto di diverse popolazioni fragili. Tra queste, una serie di comunità vittime della crisi climatica che, con una donazione di poche decine di euro, potrebbero essere supportate nei loro percorsi. 

I regali di Natale sostenibili di Mani Tese

Secondo la ONG, i regali di Natale di quest’anno potrebbero creare “semi di una nuova vita” per queste comunità. L’offerta è molto ampia. 

Una proposta di regalo di Natale sostenibile è ad esempio quella della donazione di una magrovia per le famiglie mozambicane delle provincie di Nampula e Zambezia. L’area è abitata da 11 milioni di persone, di cui il 70% è al di sotto delle soglie di povertà. L’intera economia è basata sull’agricoltura, ma i campi sono sempre più soggetti a disastri naturali. L’ultimo di questi, il ciclone Ana, nel febbraio 2021 ha dispiegato la sua potenza distruttiva su piantagioni, case e ospedali. Le locali foreste costiere di mangrovie sono una barriera protettiva naturale, messa però a sua volta a dura prova dai cambiamenti climatici, per questo una delle proposte per i regali di Natale sostenibili di Mani Tese è una donazione a partire da 15 euro che supporti la piantumazione di alberi, oltre alla distribuzione di fornelli sicuri e il ripristino dei servizi igienici in una scuola. 

Un’altra opzione tra i regali di Natale sostenibili è una donazione, a partire da 60€, per contribuire alla costruzione di un pozzo nella provincia di Zambezia, dove il 72% delle città rurali non ha accesso ad acqua potabile ma utilizza solo sorgenti naturali, fiumi e pozzi scavati a mano. 

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La mancanza di infrastrutture e la cattiva gestione delle risorse idriche sono uno degli elementi che peggiorano lo stato di povertà della regione, dove i bambini e le bambine diventano i responsabili della raccolta per tutta la famiglia con lunghi viaggi a piedi che li tengono lontani da scuola. 

Con una donazione a partire da 150€ è invece possibile contribuire alla costruzione di una cisterna per la raccolta dell’acqua per gli agricoltori della Zambesia; con una da 90€ si può regalare un magazzino per le rimesse agricole a una famiglia del Burkina Faso. 

È possibile contribuire al sostegno dei più deboli e rendere i propri regali di Natale sostenibili anche con donazioni di cifre molto piccole: con 10€ infatti si può acquistare un kit contro la desertificazione composto da attrezzi agricoli, semi resistenti ai cambiamenti climatici, sistemi di irrigazione e momenti di formazione per le famiglie rurali del Burkina Faso, dove la desertificazione avanza implacabile e ha messo 3,5 milioni di persone in insicurezza alimentare, con il 15% dei bambini e delle bambine vittima di malnutrizione. 

Un altro dei regali di natale sostenibili proposti è l’adozione di un alveare in Kenya, con l’acquista di una delle arnie che contribuiranno alla ricostruzione della Foresta Mau, per supportare non solo lo sviluppo sostenibile locale ma le popolazioni di api. 

Sempre in Burkina Faso, infine, è possibile contribuire alla riforestazione del parco di Bangr Waego, i cui alberi forniscono cibo a centinaia di famiglie e sono un importante hotspot di biodiversità. 

Le opzioni sono diverse ed è possibile modificare l’entità della donazione in ogni caso, il dato importante è che è possibile rendere questo Natale sostenibile non solo per noi ma anche per chi, in tutto il mondo, necessita di un supporto maggiore.

Che si tratti dell’acquisto di prodotti sostenibili o del sostegno a cause ambientali, sono molte le opzioni per rendere i nostri regali di Natale qualcosa di più di un semplice scambio di merci: con la crisi climatica che imperversa, la crisi energetica appena sopraggiunta e una crisi economica incipiente, potrebbero essere le valide alternative per preservare la tradizione ma adattarla ai tempi che viviamo. 

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