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Rainbow Warrior riparte da Bari con un “carico” di rinnovabili

Activists aboard the Greenpeace ship, Rainbow Warrior unfurl a banner reading: "No Fossil Fuels" and 'Save The Climate, There Is No Planet B", as it sails past the Rospo B oil rig off the coast of Vasto. The environmental organisation warns that increased oil drilling activities across the Mediterranean could result in an accident that would cause irreversible damage to environment and livelihoods in the region. The Rainbow Warrior is currently on a 'Mediterranean Energy Tour', to campaign for a shift in energy investments away from fossil fuels towards renewable energy to help avert the worst impacts of climate change.

The Greenpeace ship, Rainbow Warrior, sails past Venice bearing the message "Save the Climate, There is no Planet B".  Venice is one of the low-lying cities in the planet identified by scientists to be under severe threat from sea level rise due to climate change.  The Rainbow Warrior is currently on a 'Mediterranean Energy Tour', to campaign for a shift in energy investments away from fossil fuels towards renewable energy to help avert the worst impacts of climate change.

 

(Rinnovabili.it) – È approdata oggi a Bari con un bastimento carico di cultura sostenibile ed energia pulita, Rainbow Warrior, la nave ammiraglia di Greenpeace. L’imbarcazione torna in acqua questa volta con il tour “Accendiamo il sole” promosso nell’ambito dei festeggiamenti per il trentesimo compleanno di Greenpeace Italia. La sfida lanciata allora dall’associazione era quella di riuscire installare un impianto fotovoltaico da 40 kW a Lampedusa grazie alle donazioni raccolte on line, come esempio di rivoluzione energetica possibile e concreta. Il progetto in questione  ha in realtà ottenuto le autorizzazioni da oltre un anno, ma è bloccato a causa di lungaggini burocratiche che non hanno permesso l’accesso ai fondi di finanziamento. Greenpeace, grazie all’aiuto di quasi mille donatori, sbloccherà questa situazione. Attraverso il crowfunding, infatti, in soli 15 giorni sono stati raccolti i 30 mila euro necessari per acquistare i moduli fotovoltaici che permetteranno al Comune di risparmiare complessivamente quasi 200 mila euro.

I soldi – spiega Greenpeace Italia – potranno così “essere utilizzati a vantaggio dei cittadini, per una Lampedusa più efficiente e pulita, un modello di isola 100% rinnovabile. Inoltre, eviteremo l’emissione di 300 tonnellate di CO2, l’equivalente di 1.091.000 km percorsi da un veicolo”.

 

Rainbow Warrior sarà visitabile nel porto di Monopoli (Bari) nella giornata di oggi (dalle 13 alle 19) e domani (dalle 11 alle 17). La nave partirà poi alla volta di Catania, dove sarà aperta alle visite sabato 8 (dalle 11 e 30 alle 20) e domenica 9 (dalle 10 e 30 alle 18). Il 15-16 ottobre, invece, sarà a Lampedusa per consegnare i pannelli solari, compiendo un piccolo ma determinante passo verso un futuro a base di rinnovabili. La metà della popolazione dell’Unione europea, circa 264 milioni di persone, potrebbe produrre la propria elettricità autonomamente e da fonti rinnovabili entro il 2050, soddisfacendo così il 45 per cento della domanda comunitaria di energia. È quanto dimostra il report scientifico “The Potential for Energy Citizens in the European Union”, redatto dall’istituto di ricerca ambientale CE Delft per conto di Greenpeace, Federazione Europea per le Energie Rinnovabili (EREF), Friends of the Earth Europe e REScoop.eu e presentato la settimana scorsa.

 

“Il potenziale dell’autoconsumo e della generazione distribuita in Italia è alto, e questo studio lo dimostra”, commenta Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia.  “Purtroppo il governo, con provvedimenti specifici come la riforma della tariffa elettrica, sta mettendo in ginocchio il settore delle energie rinnovabili, e in particolare quello dei piccoli produttori domestici. Matteo Renzi ha dichiarato che entro fine mandato il 50 per cento dell’elettricità nazionale sarà prodotta da fonti rinnovabili. Con questo tour vogliamo ricordargli che non deve rimanere solo un annuncio, bisogna incentivare tutti i cittadini a produrre la propria energia”.

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