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Puliamo il Mondo, grandi numeri per il volontariato ambientale

Sono stati oltre 600mila i volontari che hanno preso parte all'edizione 2014 dell’evento organizzato da Legambiente

Puliamo il Mondo, grandi numeri per il volontariato ambientale(Rinnovabili.it) – Ben 600mila persone (soprattutto giovanissimi), 1.700 comuni e 4000 località, 30 associazioni e 50 aziende. Questi i numeri di Puliamo il mondo, la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente. La speciale tre giorni ha chiamato a raccolta il volontariato ambientale italiano con l’obiettivo di liberare strade, piazze e aree verdi dai rifiuti abbandonati di ogni tipo. Attività ed eventi si sono svolti a Milano – città simbolo dell’iniziativa- ma anche a Roma, Napoli, Venezia, Massa Carrara e Foggia dove tra l’altro sono stati organizzati incontri sullo spreco alimentare, altro tema trattato in questa edizione di Puliamo il Mondo. Durante questo weekend, infatti, l’associazione ambientalista ha colto l’occasione per  rilanciare in scuole, ristoranti, mense la campagna “Buon cibo – Chi apprezza il cibo non lo spreca”. La proposta è quella di utilizzare la Good-Food-Bag, un sacchetto individuale prodotto in Italia e in plastica riciclabile, riutilizzabile per il trasporto di cibo avanzato da pasti fuori casa. 

 

Ma come ricorda Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente  “Puliamo il mondo oltre ad essere una giornata di volontariato ambientale, è anche una grande giornata di festa, partecipazione  e riflessione. È infatti un’occasione per coinvolgere i cittadini in azioni concrete a favore dell’ambiente, ma anche un modo per ribadire che la lotta ai rifiuti e la tutela ambientale passano anche attraverso la riduzione dello spreco e l’adozione di comportamenti sostenibili”.  I comuni virtuosi sul fronte del riciclo e dei rifiuti, stanno lentamente aumentando nel Belpaese incrementando di conseguenza i buoni risultati. “Ma ancora si può fare molto  – continua Muroni – per ampliare in tutto il Paese questo virtuosismo diffondendo, ad esempio, la pratica della raccolta differenziata e del riciclo, ripensando le città in un’ottica sostenibile, rilanciando una mobilità nuova per uscire dalla morsa del traffico e smog, abbattendo gli sprechi come quello alimentare che pesa sull’ambiente e sul portafoglio delle famiglie, aumentando l’efficienza e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”.