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Politecnico di Bari, STEM per studiare le microplastiche

Foto Politecnico di Bari

(Rinnovabili.it9 – Avvicinare ragazze e ragazzi alle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) è un dovere per colmare il gap formativo tra le richieste del mercato del lavoro e le conoscenze di chi a quel mercato si affaccia.

Da tempo il Politecnico di Bari organizza incontri di orientamento nelle scuole per far conoscere meglio ai ragazzi le discipline STEM, le interessanti applicazioni nel campo della ricerca e le opportunità di lavoro che queste possono offrire.

“Next-Land 2022-24” unisce STEM e ambiente

Il Politecnico di Bari partecipa al progetto biennale di didattica innovativa “Next-Land 2022-24”, promosso dall’Associazione Next-Level di Torino, un’associazione di promozione sociale che realizza progetti di didattica innovativa, percorsi culturali e sociali, orientamento al lavoro.

“Next-Land 2022-24” propone un programma di didattica diffusa delle materie STEM da portare in alcune scuole secondarie di primo grado che operano in contesti sociali difficili di quartieri disagiati di Bari, Torino e Napoli.

A questo interessante progetto partecipano anche musei, istituti di ricerca e imprese che hanno deciso di investire sui giovani di questi territori.

La sfida del progetto Next-Land, giunto alla sua seconda edizione, è insegnare ai ragazzi i concetti base delle materie scientifiche attraverso l’arte.

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Contaminazione delle discipline

Una didattica basata sulla contaminazione delle discipline per coinvolgere i ragazzi in esperienze pratiche e aiutarli a superare le difficoltà nelle materie STEM.

L’edizione 2022-24 di Next-Land sta coinvolgendo oltre 1000 studenti in attività progettate ad hoc da una rete di oltre 40 partner per condurli in un viaggio alla scoperta delle materie STEM e stimolarli ad aprire una finestra sul futuro.

Visto il successo della prima sperimentazione, avvenuta a Torino, Next-Land sbarca a Bari e Napoli. Puglie e Campania, infatti, sono state le regioni in cui ragazze e ragazzi hanno pagato il prezzo educativo più alto a causa della pandemia.

Conoscere le microplastiche

Il Politecnico di Bari, in particolare, prende parte all’iniziativa con il progetto di educazione ambientale “Analisi delle microplastiche spiaggiate”.

Questo progetto non si accontenta di avvicinare ragazze e ragazzi alle STEM: li sensibilizza sui problemi relativi all’inquinamento ambientale da microplastiche e trasmette loro un codice di comportamento per limitare l’inquinamento da microplastiche (educazione al riciclo, preferire le fibre naturali).

Le microplastiche sono frammenti di plastica tra 5 e 10 mm. Le microplastiche primarie sono piccolissime (ad esempio, i microgranuli degli scrub cosmetici), quelle secondarie si formano per lo sgretolamento di materiali plastici di dimensioni superiori: entrambe, ingoiate dai pesci, sono destinate a entrare nella nostra catena alimentare e costituiscono un pericolo per la salute.

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Applicare la scienza

Gli alunni di 16 classi, divisi in gruppi guidati da un team di ricerca, con il metodo della flottazione impareranno a separare le microplastiche da alcuni campioni di sabbia prelevati dalle spiagge pugliesi.

Dopo averle lavate ed essiccate, le microplastiche saranno analizzate al microscopio digitale (per valutarne la morfologia) e allo spettrometro infrarosso (per stabilirne la composizione chimica e l’origine (bottiglie, stoviglie, etc.).

Dopo questa analisi, ogni gruppo dovrà suddividere le microplastiche in tre categorie a seconda delle dimensioni.

Il progetto di orientamento STEM “Next-Land” è sostenuto da Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo, Enel Cuore Onlus, Fondazione Vodafone Italia, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

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