(Rinnovabili.it) – Si sta svolgendo a New York l’ottava sessione del gruppo di lavoro intergovernativo sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. All’incontro ha preso parte anche il Ministro dell’Ambiente italiano Andrea Orlando dove ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.
Tra le priorità la definizione del percorso che il nostro paese intraprenderà nel secondo semestre dell’anno, quando prenderà il posto della Grecia alla presidenza Ue oltre che l’importanza di incontri quali il Foro Politico di Alto Livello sui Cambiamenti Climatici, la III Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite sulle piccole isole in via di sviluppo, i negoziati sui cambiamenti climatici, sulla definizione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e sull’avvio dei negoziati sul Post-2015.
Come presidente dell’Unione europea l’Italia dovrà prendere parte ad uno degli interventi fondamentali per la definizione delle sorti del pianeta, l’Evento di Alto livello sul Clima convocato dal Segretario Generale Ban Ki-moon per il 23 settembre 2014 che si terrà a New York.
“L’Italia appoggia con grande convinzione questo vertice sposandone in pieno gli obiettivi e le modalità” ha detto il ministro Orlando al Segretario Ban Ki-Moon annunciando anche il contributo finanziario del nostro Paese alla realizzazione del vertice. “Crediamo fermamente in un dialogo multi-stakeholders, capace di creare le condizioni per l’identificazione e l’attuazione di soluzioni di sostenibilità. Da parte nostra, come rappresentanti dei Governi, abbiamo la responsabilità di fornire un quadro normativo solido e stabile che non solo garantisca, ma anche stimoli gli investimenti privati in sostenibilità. In linea con i target condivisi in ambito europeo per il 2030 – ha spiegato il ministro dell’ambiente italiano – si può accelerare il processo di decarbonizzazione dell’economia attuando una serie di misure a livello globale, tra cui definire un programma di progressiva sostituzione di combustibili e tecnologie ad alto contenuto di carbonio; stabilire una “carbon tax” globale; permettere il superamento delle barriere tariffarie alla diffusione delle tecnologie a basse emissioni; assicurare la protezione della proprietà intellettuale a favore dei produttori delle tecnologie a basse emissioni; creare misure finanziarie e di cooperazione tecnologica di supporto alle economie emergenti e ai Paesi in via di sviluppo per realizzare le infrastrutture necessarie per modificare il sistema energetico”.