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Ora della Terra, una staffetta di buio per il Pianeta

La nona edizione di Earth Hour si svolge oggi in tutto il mondo alle 20:30, ora locale, spaziando nei sei continenti e nei  ventiquattro fusi orari

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(Rinnovabili.it) – “Con Earth Hour, ogni interruttore spento è speranza di un’azione accesa per il clima”. Così Sudhanshu Sarronwala, direttore esecutivo di Marketing & Communications al WWF International, spiega l’importanza dell’Ora della Terra. La più grande campagna ambientalista torna oggi, sabato 28  marzo per coinvolgere la comunità globale a ‘cambiare il cambiamento climatico’. “Change Climate Change” è infatti lo slogan di questa nona edizione dell’evento che, alle 20.30 di ciascun paese, ripercorrerà ancora una volta il giro del mondo attraverso la sua staffetta di buio. Partita questa mattina dal Pacifico e più precisamente dalle Isole Samoa, Earth Hour arriverà in tutti e sei i continenti attraversando ventiquattro fusi orari con l’obiettivo di unificare la comunità globale nella lotta al climate change. E quest’anno, l’Ora della Terra intende battere ogni record con ben 172 paesi e territori (nel 2014 era 162) che hanno confermato la loro partecipazione.

 

D’altra parte, la manifestazione si è rivelata un successo fin dalla prima edizione nel 2007: allora a spegnere le luci erano stati solo gli abitanti di Sydney, ma il tam tam creato intorno all’iniziativa ha fatto sì che con il tempo divenisse il più grande movimento popolare al mondo per l’ambiente.

Oggi la staffetta di buio organizzata dal WWF mobilita imprese, organizzazioni, governi e  centinaia di milioni di persone in oltre 7.000 città; in Italia sono oltre 300 gli spegnimenti previsti per l’Ora della Terra e raccolti  nella mappa (https://www.oradellaterra.org/mappa-eventi/). Lo spegnimento centrale sarà però quello dell’Expo Gate, con il Castello Sforzesco, dove sarà presente il Presidente onorario WWF Fulco Pratesi, affiancato da panda, trampolieri e danzatori di capoeira, ma fin dal pomeriggio attività di animazione e lavoratori  per grandi e piccoli sono previsti nello stand WWF davanti a Expo Gate.

 

 

 

 

Domani sera si spegneranno simbolicamente anche i luoghi di culto delle tre principali religioni monoteiste: a Roma saranno al buio per l’Earth Hour la cupola della Basilica di San Pietro, la Moschea e la Sinagoga. “Lo spegnimento di questi simboli religiosi testimonia l’importanza morale che la sfida del cambiamento climatico rappresenta in quanto minaccia per il creato e per l’umanità – sottolinea il WWF -; rappresenta anche la compassione, la saggezza e la leadership millenaria che l’umanità nel suo complesso ha saputo esprimere. Prendersi cura e rispettare la Vita sono elementi centrali per ogni fede sulla Terra. Eppure oggi si mette a repentaglio la vita sulla Terra con emissioni pericolosamente elevate di gas serra che destabilizzano l’equilibrio climatico globale, fanno  salire la temperatura, inacidiscono gli oceani ed espongono l’umanità e tutte le creature viventi a rischi inaccettabili”.

 

Come aderire all’Ora della Terra

Per aderire basta partecipare ad uno degli eventi in programma o anche semplicemente spegnere la luce e, volendo, condividere con tutti i propri contatti su Facebook, Twitter e Instagram le più belle foto dallo spegnimento della propria città o dell’evento che ciascuno vorrà organizzare a casa propria usando l’hashtag #unoralbuio e #EarthHour. Le foto più significative saranno condivise dagli account ufficiali di WWF Italia durante il corso della mobilitazione ed entreranno così nel ‘book digitale’ globale. Inoltre si può seguire la staffetta in diretta sulla pagina Earth Hour live o, nella sezione Take Action, scegliere di sostenere  uno dei tanti progetti avviati dal WWF. “Così come Earth Hour continua a battere i record di partecipazione, i nostri sostenitori continuano a raggiungere nuove vette sul fronte dell’energia e della creatività usando il loro potere di fare la differenza”, ha dichiarato Sarronwala. “Ogni interruttore spento, ogni firma raccolta e ogni progetto finanziato, ci dà rinnovata speranza di poter davvero cambiare il cambiamento climatico”.