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Ocean&Climate Village, conoscere il nostro polmone blu

Volete conoscere l’oceano e il suo legame con il clima e con il Pianeta? A Napoli lo racconta in modo affascinante Ocean&Climate Village, la prima imperdibile mostra interattiva ed educativa dedicata alla relazione tra oceano e clima

Foto di Matt Hardy su Unsplash

(Rinnovabili.it) – Qual è la relazione tra oceano e clima? Ocean&Climate Village, la prima mostra interattiva ed educativa dedicata alla relazione tra oceano e clima, la racconta in modo affascinante.

Dopo le tappe a Milano e Venezia, la mostra approda a Napoli nella Sala Italia di Castel dell’Ovo.

Ocean&Climate Village è realizzata dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’Unesco con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Napoli. L’IOC è l’unica organizzazione competente per le scienze del mare nell’ambito del sistema delle Nazioni Unite.

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Ocean&Climate Village, un viaggio negli abissi

La mostra si propone di coinvolgere comunità scientifica, governi, settore privato e cittadini in un programma comune di ricerca e innovazione tecnologica sulle scienze del mare.

Tra i partner scientifici di Ocean&Climate Village sono CNR Ismar, la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Università di Napoli Federico II.

La concezione generale della mostra dedicata al clima e all’oceano è molto interessante. Un’esperienza multisensoriale e interattiva che stimola un approccio di co-creazione, collaborazione e condivisione di conoscenze. L’idea è condurre i visitatori in viaggio negli abissi per far comprendere quanto sia importante il ruolo dell’oceano nella vita del Pianeta, e quindi nella nostra.

Ocean&Climate Village, visitabile tutti i giorni previa registrazione, prevede visite guidate per le scuole oltre a laboratori didattici, dibattiti e incontri con esperti, giornalisti e scienziati.

L’esposizione, inoltre, è fruibile anche online grazie alla piattaforma del Decennio del Mare: sul sito è possibile visitare “virtualmente” l’Ocean&Climate Village, esplorando le aree della mostra e ascoltando gli approfondimenti e i racconti di illustratori, esperti e scienziati.

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Le otto aree tematiche

Il percorso espositivo è suddiviso in otto sezioni tematiche:

  1. Pianeta oceano – Il ruolo dell’oceano nella mitigazione del clima, la sua importanza per l’equilibrio della vita sul Pianeta, la sua interconnessione con la società.
  2. Un clima che cambia – Gli scenari passati e futuri del clima sulla Terra e le cause del cambiamento in corso.
  3. Immergersi nel profondo blu – Viaggio nei diversi habitat del Mediterraneo, e uno sguardo alle specie aliene che lo stanno invadendo.
  4. Oceano un grande supermercato? – Focalizzata sull’alimentazione, la sezione si sofferma su dieta mediterranea, sovrapesca e futuro della pesca, senza dimenticare la presenza delle meduse.
  5. Un valore non quantificabile – Con l’installazione interattiva UpSea Down si affronta il problema dell’innalzamento dei mari per i patrimoni culturali di cui sono ricche le fragili coste del Mediterraneo, in particolare quelle italiane. UpSea Down spiega il fenomeno dell’espansione del volume dell’oceano dovuto al riscaldamento globale. Attraverso un’esperienza sonora, tattile e visiva, il visitatore può viaggiare nel tempo dal 1940 al 2100 e vivere in prima persona l’aumento del livello del mare.
  6. Le ferite dell’oceano – Alla scoperta delle fonti di stress: acidificazione, riscaldamento, deossigenazione, presenza di troppi nutrienti (eutrofizzazione), di plastica e di reti fantasma. La sezione offre ai visitatori anche spunti per il cambiamento a cui tutti possono partecipare.  “Feel the Change” è il percorso sensoriale che unisce il mondo fisico e digitale, pensato per avvicinare le persone non vedenti e ipovedenti. I visitatori possono toccare le riproduzioni in 3D delle specie marine, rappresentate sia nel loro stato di salute sia dopo una situazione di forte stress che porta al danneggiamento dello scheletro duro, alla morte delle specie o alla perdita della complessità degli ecosistemi. Davanti a ogni opera è disponibile una spiegazione audio.
  7. Atea Style Piccoli-Generazione Oceano – Sezione dedicata ai piccoli visitatori che, in un pannello apposito, potranno scrivere le loro domande. Nella postazione “interviste” i più piccoli potranno commentare la mostra ed esprimere le proprie idee di sostenibilità, nel “Free Wall” potranno invece disegnare e lasciare i propri messaggi dedicati alla salvaguardia dell’oceano.
  8. Call to Action al Decennio del Mare – La sezione ospita i progetti del Decennio del Mare con pannelli che raccontano il Manifesto del Decennio del Mare e i progetti dei partner.Leggi anche La straordinaria avventura di Ondina e Oceano

Creare una Generazione Oceano

«Uno degli obiettivi più importanti del Decennio del Mare è quello di creare una Generazione Oceano che conosca veramente l’oceano e sia emotivamente connessa ad esso.

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In questo senso, è fondamentale promuovere, anche grazie a iniziative come l’Ocean&Climate Village, l’educazione all’oceano (Ocean Literacy), ovvero la comprensione dell’influenza che l’oceano ha su di noi e viceversa.

L’oceano è intrinsecamente legato a grandi questioni globali come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare, la salute umana e l’economia globale.

Comprenderne il valore può migliorare la protezione, la conservazione e l’uso sostenibile dell’oceano e delle sue risorse, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile», sottolinea Francesca Santoro, Senior Programme Officer della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco.

I progetti di E.ON per il mare

Partner della tappa di Napoli è E.ON Italia nell’ambito del progetto Energy4Blue con cui l’azienda si impegna per la salvaguardia dei mari, una collaborazione di valore tra aziende e istituzioni a favore delle comunità e dei territori.

Dal 2022 E.ON ha attivato con IOC-Unesco il progetto Save The Wave con l’obiettivo di preservare e ripristinare gli ecosistemi di Posidonia oceanica e sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di partecipare attivamente alla salvaguardia del mare.

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Grazie a Save The Wave sono state riforestate due praterie di Posidonia oceanica nel Golfo di Mondello a Palermo e alle Isole Tremiti, sulle coste pugliesi. La Posidonia oceanica (che non è un’alga ma una vera e propria pianta) favorisce la biodiversità, produce ossigeno e cattura biossido di carbonio dall’atmosfera, contribuendo alla lotta al cambiamento climatico.

Dal 2020, sempre nell’ambito del progetto Energy4Blue, E.ON è al fianco di Filicudi Wildlife Conservation, associazione no profit impegnata nello studio e conservazione delle risorse marine dell’Arcipelago Eoliano, con una particolare attenzione verso le popolazioni di cetacei e tartarughe marine.